Buon giorno Presidente,
le scrivo quello che non avrà modo di
leggere: mi consente di fare le pulci alle sue iniziative politiche
ed al suo dire?
Grazie.
Con la crisi gli immobili si sono
svalutati del 20%, altrettanto svalutato il valore del mio
investimento; per i proprietari da case, pressappoco 800mld di euro
in meno. Le obbligazioni azzerate di valore, il guadagno in conto
capitale del mio portafoglio pure. Ho perso il lavoro. Quelli che
lavorano, invece, raccattano redditi insufficenti: mia figlia,
laureata a pieni voti, si barcamena con "Garanzia Giovani".
500 euro lordissime al mese per 35 ore sett, pur esse nette, che
diventano 80 lorde. Non paga, anzi pagata male, fa la cameriera nei
week end per 30 euro; al netto delle mance, requisite dal gestore.
Si può con tutto questo fare la spesa?
Non solo la spesa di necessità, quella gira gira si fa, tutta la
spesa che serve per fare la crescita e generere altro reddito!
Essipperchè, giova rammentarlo, la
crescita si fa con la spesa, quella aggregata, non con la produzione
nè con il lavoro.
Lei taglia le tasse ( tagliando così
una parte della spesa pubblica, pur essa spesa per fare la crescita)
bene!
Poi mi ficca in tasca 80 euro, per
rifocillare quel potere d'acquisto, che per tutti è fermo al 1988
(1032 miliardi ), per acquistare quelle merci che da quel tempo si
sono triplicate. Facendo i conti con l'oste, non tornano.
Lei, non pago, dispensa ottimismo. Lo
deve fare, lo fa: basta?
Ottimistizzato, quegli 80 euro,
insufficenti a fare tutta la spesa che tocca fare per fare la
crescita, li metto in banca. Investiti, forniscono liquido monetario
per gli investimenti delle Imprese. Crede che le imprese, con i
magazzini pieni, vogliano raccattarli per fare la loro spesa in conto
capitale per fare la crecita?
Ora, dopo aver contraddetto, mi tocca
dire. Lo faccio con un tweet:
"La crescita si fa con la spesa. Così viene generato reddito,
quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle
risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera."
Astruso?
Ok,
mettiamola così: si diceva di allocare quei 1600 miliardi di euro
circa, che quella spesa, pure in questo tempo di crisi, gira che ti
rigira, fa girare.
Ri-allocare,
appunto, magari, per non far mancare i denari a quelli che hanno un
alta propensione a spendere, non a chi resta con il resto in tasca.
Attenzione
però, c'è chi rema contro: quelli del Qe europeo, con l'espansione
della base monetaria, inflazionano la moneta, falsando i prezzi.
Falsati, riducono ancor più il potere d'acquisto, depotenziando uno
dei modi del possibile ri-allocare.
Ad
onore e merito economico, c'è pure chi già ri-alloca: Ikea, Airbnb,
Uber, tutti i Social Shopping, tutte le Free Press, ecc. Aziende che,
per fare utili, hanno attrezzato business dove si guadagna quando
io, Noi, Tutti, guadagnamo. Un buon ricostituente per fare una
economia resistente.
All'azione
politica tocca fare il resto, dare norma a quest'economia resistente.
Se
lo consente, mi assumo con smodata supponenza la briga di suggerirne
i prodromi:
"Visto
come la crisi economica abbia posto in evidenza la necessità
ridefinire i legami produttivi che regolano il rapporto tra gli
agenti operanti nel ciclo di generazione della ricchezza;
Visto che la crescita, da tempo
differita, non consente di poter godere dell'agio di espansione del
ciclo che rinnova la produzione, crea occupazione, reddito e quel
prelievo fiscale che consente di disporre di previdenza, assistenza,
pubblica sicurezza, giustizia, istruzione;
Considerato come si renda necessario,
per lo sviluppo dell'economia di mercato, disporre di un adeguato
equilibrio tra quote di consumo e produzione per sottrarre quelle
sovraccapacità di processo e di prodotto che svalutano le risorse
impiegate;
Considerato come la crescita renda
indifferibile l'esercizio della spesa;
Considerato come la spesa aggregata,
che il Pil misura ed espone, mostra il diverso contributo fornito
dagli agenti alla generazione della ricchezza nazionale;
Visto che, a spesa fatta, tutti gli
agenti del ciclo traggono ristoro e sprone per l'esercizio del
proprio ruolo, elevando nel contempo la produttività totale dei
fattori impiegati;
Ritenuto di straordinaria necessita'
e urgenza emanare disposizioni volte a favorire un piu'
razionale impiego delle risorse della spesa per dare sostegno alla
crescita economica;
Il Presidente della Repubblica promulga
la seguente Legge:
Art. 1 La crescita si fa con la spesa.
Spesa che genera reddito, buono per fare altra spesa.
Art 2 Il reddito generato dalla spesa
deve compiutamente dare sostegno al Potere d' Acquisto.
Art 3 Occorre allocare le risorse
economiche generate dalla crescita per tenere adeguato quel potere
d'acquisto che consente l'esercizio di ruolo dei diversi operatori
della spesa.
Art 4 L'atto di poter esercitare
l'acquisto dispone una economia più resistente con adeguato
beneficio per tutti gli agenti del ciclo."
Buon
ottimismo, Presidente Renzi
Mauro
artibani