Secondo il ministro dell'Energia
venezuelano, Eulogio Del Pino, il livello di produzione mondiale del
petrolio risulta eccessivo e dovrebbe essere ridotto di almeno il 10%
per tornare a stimolare i prezzi.
Niente di nuovo all'orizzonte, il
carattere distintivo dell'Economia dei Consumi sta proprio nel
sovrapprodotto che affolla il mercato.
Se mai vi fosse stato bisogno della
ratifica politica a tanta evidenza empirica, ora v'è.
Dentro il G20, ad Hangzhou in Cina, dove si continua a ridire il già
detto nei summit precedenti, ops, una presa d'atto: "Riconosciamo
che l’eccesso di capacità produttiva
nell'acciaio e altre industrie sia
un problema globale che richiede
risposte collettive."
Nel comunicato finale si decide,
addirittura la costituzione di un forum "per monitorare il
processo" e tagliare la sovraccapacità.
Beh, intanto che loro monitorano,
sbircio in giro per conto mio e...:
* Più prodotto pubblicitario di
quanto l'attenzione ne possa intercettare.
* Tanta informazione
prodotta, non altrettanta conoscenza.
* Ogni anno 30 milioni di
autovetture invendute a fronte di 90 milioni di unità prodotte nel
mondo.
*
Le Utility dell’energia, in Europa, il 30% di sovraccapacità;
*
Le Poste italiane hanno il 20% di sportelli di troppo;
*
Le banche Ue chiudono le troppe filiali;
* Negli Usa si raccontano
24 mesi di eccesso di capacità nelle imprese edili: due anni senza
costruire per smaltire 8 milioni di abitazioni.
* L’AD di Research In
Motion dice “ troppi e troppo potenti i nuovi dispositivi wireless
presenti sul mercato, si rischia l’intasamento totale delle reti
senza fili”
* I saldi, due volte
l'anno, per smerciare merci invendute.
* Gli outlet, i luoghi
dove si tenta di smaltire l'invenduto.
* La moda, il modo
dell'usa-e-getta per vendere l'eccesso.
*Ogni giorno, in ogni
rivendita di pane di Milano, 6 Kg di pane restano invenduti.
*Il Governo della Cina ha
dichiarato “sovraccapaci” 11 dei 18 settori industriali.
* 840 milioni di
tonnellate l'anno, il surplus di acciaio prodotto nel mondo.
* In Cina sono state
costruite 10 nuove città, attrezzate di tutto punto, inabitate.
* Nel mondo di internet
gira il numero 3,5 che grida sovraccapacità. Si legge così: Nella
rete
ci sono un miliardo di
siti, 3.5 miliardi gli utenti che li usano.
* Il surplus delle
risorse naturali impiegate per produrre merci altera la capacità
riproduttiva
della natura.
* I redditi erogati per
produrre quell'eccesso risultano insufficienti a smaltirlo.
Visto?
Beh, intanto che loro monitorano e
prima che taglino, ammesso che taglino, si possono fare quattro
conti: quei "sovraccapaci", per mitigare il danno, tagliano
la spesa in conto capitale poi tagliano il lavoro; quel che resta lo
pagano meno, reo di aver sovrapprodotto.
Orbene, così si amplia il danno perchè
la ricchezza, generata dalla spesa, viene trasferita dalle Imprese
agli attori di mercato mediante il remunero di quel capitale e quel
lavoro: così tal traferimento mal trasferisce. Resta di più nelle
tasche proprio di chi si sottrae alla spesa per gli investimenti,
arriva meno a chi ha più propensione alla spesa. Non è finita,
anzi, questo maltrasferito sottrae pure al prelievo fiscale le
risorse per fare la spesa pubblica.
Questa la modalità tecnica della
crisi! Cosi al mercato della spesa aggregata non vanno tutti, quelli
che vanno hanno da spendere poco; altri, oltre al poco, male. Per le
Imprese ancor più sovrapprodotto, ancor più invenduto.
Con questi chiari di luna, la
produttività totale dei fattori collassa, l'output gap esplode.
Peggio di così si muore, la crescita
pure!
I Policy Makers, per mettere le pezze e
non far fare al mercato il prezzo della sovraccapacità, hanno dato
la stura alle tecniche di reflazione* piazzandole in ogni dove, con
l'intento di poter surrogare con il debito tale inefficienza.
Bene, se ancora non basta il picco del
debito a chiedere conto dell'intrallazzo, tocca sospendere il
soccorso di quelle tecniche per ripristinare l'efficienza del mercato
nella determinazione dei prezzi. Con il prezzo giusto si può
ricalibrare quello sgangherato meccanismo di trasferimento,
evvivaddio
rifocillare il potere d'acquisto di chi spende per generare
nuovamente la crescita. Per questa via si rifocilla pure quel
capitale e quel lavoro non più sovraccapaci; con il prelievo fiscale
pure la spesa pubblica produttiva.
Essì, conviene.
A tutti!
*Reflazione, azione messa in atto con
l'intento di dare sostegno alla domanda per non far scendere i
prezzi.
Mauro Artibani