Naufraga il potere d’acquisto dei
Consumatori.
Manca il reddito per sostenere la
Domanda. Hanno provato con il debito, è finito tutto in vacca: crisi
nera.
Eppure, li vedete i commercianti ed i
produttori in attesa, rinvigoriti e speranzosi?
Si è sparsa la voce che il prossimo
anno, a seguito della riduzione del costo di petrolio, gas, energia e
del debito, le famiglie italiane potranno disporre di 24.000.000.000
di risorse finanziarie aggiuntive da spendere.
Verrà rinvigorito così il potere
d’acquisto: alè, di nuovo clienti, baci e abbracci.
C’è di più, se ne parla meno: in
sede di Commissione Europea si sta concordando, alla spicciolata, un
testo-direttiva per portare gli orari di lavoro settimanale da 45 a
65. Bella no ?
Così si potranno arrabattare
incrementi di reddito, buoni per non perdere il vizio di consumare.
Ci risiamo: si tenta di fare le nozze
con i fichi secchi; insomma tutto come prima.
Quelli del “potere” miopi come
talpe.
Sì, avrò più soldi in tasca ma ,con
quell'orario di lavoro, più fatica da smaltire da non avere voglia
di andare a zonzo a spendere soldi. Tanto sonno da non riuscire ad
abbeverarmi di informazione pubblicitaria vieppiù necessaria per gli
acquisti. Mi lascerò anzi intrattenere dalla calde lenzuola; calmerò
i prodighi ardori tra le braccia di Morfeo.
Non c'è che dire, un bel guadagno!
Della miopia si è detto e di una
dabbenaggine che appare sospetta?
Si continua a ritenere che i
Consumatori consumino, consumando reddito, risparmio, tempo;
accumulando stress pure inquinando per dare ristoro ai loro Bisogni.
Bisogno?
Quello di ingrassare mangiando, come
fanno quei 75.000.000 di americani obesi e non so quanti europei?
Quello di abbigliarsi, vestendo alla
moda che passa di moda, scartando più abiti di quanti si riesca ad
indossarne?
Ma quale bisogno d'Egitto: provate a
chiedere ai pubblicitari e a quelli del marketing cosa ne pensano.
Si deve consumare perché questo il
nostro ruolo nel meccanismo economico; questo il modo per generare
ricchezza: non possiamo sottrarci.
Operatori di mercato, altro che
Consumatori!
Mi sembra del tutto evidente che i
meccanismi che si “sperano”, che si ingegnano, che si tenta di
disporre, risultano del tutto inadeguati per oliare i meccanismi del
sistema: quando cala la Domanda la crisi affonda il mondo.
Credo pertanto debba essere
riconsiderato, per intero e senza infingimenti il Valore, la
quantità, l'insostituibilità del nostro esercizio.
Il nostro ruolo, la nostra forza e un
adeguato ristoro economico, potranno invece garantire la continuità
del ciclo della crescita al riparo di ogni stormir di fronde
Mauro Artibani
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