Disoccupati, sottoccupati, perdigiorno,
la pacchia è finita!
Più negozi visiti e più tempo vi
trascorri più accumuli punti e dunque sconti attraverso buoni
acquisto e carte regalo, oltre ad offerte e promozioni.
Beh, non male, dal momento che
nell'economia dei consumi questo si viene chiamati a fare dopo aver
lavorato, se si lavora.
l meccanismo di CheckBonus, la app per
fare acquisti che conta oltre 2mila punti vendita convenzionati in
Italia e 10 catene tra le più importanti come Ovs, La Feltrinelli,
Toys Center. La startup omonima è stata fondata nel 2013: il
principio è quello di incentivare l'ingresso in negozio, e di
conseguenza l'acquisto, premiando i consumatori. Beh se non hai da
spendere entra lostesso, puoi guadagnare: "Sull'applicazione
l'utente vede i negozi convenzionati, entrando viene rilevato e
raccoglie punti: può farlo anche in fase successiva provando dei
prodotti e facendo la scansione del bar code ma anche facendo
acquisti e inviando lo scontrino sempre tramite la app". L'idea
è nata perchè nel 2014 non esistevano degli strumenti mobile che
funzionassero come tessere fedeltà, per semplificare la vita
dell'utente e dare alle catene e ai marchi uno strumento per portare
le persone nel punto vendita di ogni tipo di prodotto, dagli
alimentari all'abbigliamento. Il tipico utente di CheckBonus è una
donna tra 20 e 45 anni, spesso mamma, con possibilità di spesa ma
che cerca occasioni di risparmio e sperimenta strumenti nuovi. "Il
meccanismo piace perchè parla ai giovani e ai millenials e a tutti
quelli che hanno uno smartphone, abbiamo stretto tantissimi accordi
con catene e brand. Le app scaricate sono quasi 500mila anche grazie
al marketing tv. Piace la possibilità di raccogliere punti senza
necessariamente cominciare con l'acquisto ma anche la semplice
scoperta del negozio o di un prodotto nuovo porta valore all'utente e
ai nostri clienti perchè li fa conoscere". È un tipo di azione
che crea soggetti fedeli; lascia all'utente la sensazione di libertà.
I prossimi obiettivi della società sono continuare a sviluppare la
app e stringere altri accordi con marchi e catene commerciali.
Fidelizzazione, insomma. Già, ma chi è
il fidelizzatore e chi il fidelizzato?
Diamo un'occhiata a quel mondo nel
quale si è clienti; clienti di tutto, dove tutto si è fatto merce
da acquistare, dove con l'acquisto si fa la crescita economica quindi
la ricchezza, che va trasferita in modo che si possa rifare la
spesa, quindi la cresc...... e vai col tango!
Beh, dentro 'sto mondo ci stanno quelli
che vogliono fidelizzare chi da loro spende perchè continuino a
farlo e chi per continuare a fare da loro la spesa deve trovare
vantaggio a farla.
Dunque, per trovare l'equilibrio
debbono trovare tutti vantaggio, i primi nel poter vendere i secondi
di poter acquistare.
Seppure in nuce, lo vogliamo chiamare
un nuovo modo di allocare le risorse di ricchezza generate dalla
crescita economica?
Vogliamo dire che può venir così
generata finalmente sana ricchezza, magari senza debito e chi ci
rimette ci rimette?
Mauro Artibani
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