Dunque, i bambini non lo sanno; gli
adulti lo intuiscono, gli economisti dovrebbero saperlo: Se si
ottimizza la produttività totale dei fattori ,viene azzerato il gap
dell'output*. La crescita economica si spinge al massimo; la
ricchezza generata pure!
Bene quei fattori erano, nell'economia
della produzione, il capitale ed il lavoro; in quella dei consumi
viene aggiunto l'esercizio di consumazione, che partecipa per i 2/3
alla combutta.
Bella no?
Bella quando la
manutenzione di piccoli giardini, lavori di traslochi, volantinaggio,
animatori, autisti, baby-sitter, badanti, camerieri e commessi,
corrieri in bici e tante altre piccole occupazioni compresi
sorveglianti in musei o fiere e pizzaioli si fanno con 592
mila addetti. Gente questa che, nel 2017, ha svolto un'attività
lavorativa nel nostro Paese per meno di 10 ore alla settimana. Di
questi, 389 mila hanno prestato servizio come dipendenti e gli altri
203 mila come lavoratori autonomi.
Questi 592 mila addetti, fa sapere
l'Ufficio studi della Cgia, sono persone impiegate in lavori
saltuari: 2 su 3 sono donne occupate, principalmente, nei servizi
alla persona, come domestiche, baby-sitter, badanti, o al servizio di
attività legate alla cura della persona (parrucchiere, estetiste,
centri benessere, etc.). Un altro comparto, dove si concentra
un'incidenza molto elevata di occupati saltuari, è
l'alberghiero-ristorazione e i servizi alle imprese.
Rispetto al 2007, il numero complessivo
dei lavoratori saltuari è aumentato del 20,3 per cento.
Et voilà, la gig economy! Qua, si
lavora on demand; solo quando c'è la necessità delle nostre
competenze e delle nostre abilità. Alcuni corrieri o i driver di
Uber, sono chiari esempi di figure professionali all'interno
della gig economy: il trionfo dei “lavoretti.”
Lavoretti, appunto, che hanno
consentito la produzione di beni e servizi che, per traformarsi in
ricchezza, devono essere acquistati magari proprio da chi, con i
lavoretti, ha guadagnato"quattro
spicci"!
Orbene, se la crescita si fa con la
spesa, non con la produzione nè con il lavoro, e mancano i denari
sufficienti per farla, la produttività di quei fattori collassa,
aumenta l'outgap, la crescita decresce, la ricchezza pure!
Fiuuuu!
Già, per riparare il danno si potrebbe
farla lunga, magari invocando che so... il salvifico moltiplicatore
keynesiano; pure un ulteriore ampliamento della politiche monetarie,
finanche il vincolare le paghe alla produttività, quell'in parte già
aumentata proprio con i lavoretti. Si può pure, però, farla breve;
come un twitt : Chi, con la vendita guadagna, paghi chi li fa
guadagnare!
*La differenza tra il prodotto interno
lordo effettivo e quello potenziale
Mauro
Artibani, l'Economaio
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