All'inizio fu Tremonti, Ministro
dell'economia, di fronte alla crisi soleva dire "E' terra
incognita".
A distanza di tempo l'attuale Ministro
Padoan dice: " La prima considerazione banale è che a molti
anni dalla fine della crisi finanziaria stiamo ancora discutendo
sulla bassa crescita, le cause sono più profonde e complesse di
quello che si poteva pensare".
Beh oggi mi sento fortunato, già
temerario, mi metto a dire quel che altri, per mestiere, avrebbero
dovuto pensare.
Dunque, cause più profonde e
complesse: come quella di ritenere lecito creare ricchezza con il
debito?
Già, questo si fa da tempo immemore
nel mondo; là dove vanno a braccetto gli 80.000 mld di $ del Pil con
i 200.000 mld di debito.
Già, già, perchè un tal ossimoro
governa gli equi/squilibri economici?
Beh, basta pizzicare qua e là tra le
notizie:
Perchè i redditi delle Famiglie, ha
stimato Confcommercio nel 2013, sono gli stessi dell'1988. Aivoglia a
fare la spesa!
Perchè nel 2014 il tasso di
occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni,
nell'UE-28, è stato del 64,9 %; il 35,1 % di chi potrebbe
lavorare viene costretto all'ozio, altro che fare la spesa. Altri lo
saranno.Secondo la societa’ Forrester, entro cinque anni,
l’utilizzo dei robot portera’ all’eliminazione del 6% circa dei
posti di lavoro.
Perchè secondo gli ultimi dati della
Commissione europea la differenza tra le entrate Iva previste e
quelle effettivamente riscosse è ancora una volta a “livelli
inaccettabilmente alti”:159 miliardi nel 2014. E a quanto ammontano
quelle mancate entrate dai redditi non dichiarati sul fatturato
nascosto all'Iva? Se tanto ci da' tanto, con che si fa la spesa
pubblica?
Oibò, se da questi pertugi non
transita il foraggio per fare quella spesa e smaltire quel che viene
prodotto, come si rende spendibile, per le Imprese, fare la spesa
per gli investimenti?
Tant'è, cresce senza sosta anche la
liquidità parcheggiata dalle banche dell'Eurozona presso la Bce:
394,7 miliardi; proprio quella liquidità che non trova impiego,
sotto forma di prestiti, nell'economia reale e viene parcheggiata
overnight presso la Bce e remunerata a un tasso annuo negativo, pari
a -0,40%, segnalando un aumento dell'avversione al rischio.
Questi i fatti ancorchè il fattaccio.
Risulta evidante l'inefficace trasferimento della ricchezza,
dall'impresa agli agenti economici, fornendo reddito al capitale e al
lavoro per tenere attivo il ciclo produttivo.
Stanno qui le ragioni " profonde e
complesse" della crisi.
Da qui occorre ripartire per riparare
al danno: nell'Economia dei Consumi occorre correggere il meccanismo
di trasferimento, remunerarando il lavoro di chi spende, affinchè
possa farlo per poter generare nuovo Capitale, nuova produzione,
nuovo lavoro seppur automatizzato e, suvvia, la crescita.
Mauro Artibani
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