Certo si può dire e ridire di quel
46% d'incremento del reddito,
disponibile pro-capite, del 10% più ricco della popolazione
mondiale, a fronte del 10% ricevuto dalla metà più povera della
popolazione del pianeta.
Beh, per sottrarci a già detto
proviamo a cambiare le carte in tavola, senza incomodare lo sdegno.
Ehi mercatisti di razza, dove siete?
Già alcuni in quel di Vienna, altri a
Chicago, ficcati in ricetti accademici a far questioni d'altri tempi.
Si d'altri tempi, mentre in questo un
monopolio indiscusso si erge, imperitura memoria, a perpetuare la
crisi.
Senza farla troppo lunga, la crisi sta
tutta ficcata dentro una pessima allocazione della risorse di
ricchezza disponibile, che altera la produttività totale dei
fattori.
Già, a voi non sembra vero sentire un
tal dire per poter dire: "Io l'avevo detto".
Ennò cari, proprio questo dire non vi
è dato pensare, se non al passato, ancorchè remoto.
Quel "ve l'avevo", aveva
ragione nell'economia della produzione; non dice più in quella dei
consumi, dove, fuor di dubbio, la crescita vien fatta dalla spesa,
non dalla produzione e qui vien fuori l'arcano.
Si l'arcano. Essipperchè, fatta la
ricchezza con questa spesa, viene prima incassata poi traferita
dall'impresa agli agenti produttivi* attraverso il reddito da
capitale e da lavoro.
Questo monopolio del trasferimento fa
arrivare a chi troppo, a chi troppo poco alterando il contributo
degli stessi agenti proprio alla spesa che si dovrà tornare a fare
riducendo, toh, proprio quella produttività totale dei fattori.
Se libertà economica ha da essere da
questo monopolio, sia: in fretta però!
Ehi, efficentisti del mercato, ci siete
ancora?
Ehi.......Porc...!
*Perchè chi ha, con questa spesa,
generato ricchezza non dovrebbe ricevere il ristoro economico pari
alla spesa da dover fare? Senza lilleri 'un si lallera!
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