martedì 27 novembre 2018
LA FARRARI E' DI SINISTRA O ROBIN HOOD?
"La Ferrari è l'oggetto più di sinistra del mondo perché quando vendiamo la Ferrari ai ricchi del mondo noi riequilibriamo (la distribuzione Ndr) la ricchezza perché paghiamo gli operai e creiamo ricchezza nel nostro Paese". A dirlo è il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in occasione della Giornata del Cinema Industriale.
Okkei, lei sta scherzando. Bene, scherzo anch'io: nella giornata passata al cinema, quale film ha visto?
Essipperchè, se dice di un "riequilibrio della ricchezza" lo vede squilibrato? Ehi, siete voi a trasferire la ricchezza, generata dalla spesa, ai fattori capitale e lavoro!
Questo trasferimento genera quella differenza che sta tra chi quella "rossa" può comperarla e chi può solo lavorare per produrla.
No, non sto perorando l'eguaglianza; esecro semmai l'inefficienza del meccanismo di trasferimento se occorre produrre Ferrari per far spendere chi ha più di quel che gli serve, rispetto a chi ha meno da spendere e più da dover acquistare.
Giust'appunto, mal trasferisce se il reddito disponibile delle famiglie italiane nel 2013 torna ai livelli di 25 anni prima. L'Ufficio Studi di Confcommercio evidenzia che, in quello stesso anno, il reddito disponibile risultava pari a 1.032 miliardi di euro rispetto ai 1.033 del 1988.
Approposito, le dico quel che non può non sapere, su come vada il mondo: Le distribuzioni di dividendi sono salite del 5,1% nel terzo trimestre del 2018, a 354,2 miliardi di dollari. Lo rivela la consueta analisi del Janus Henderson Global Dividend Index. Stati Uniti, Canada, Taiwan e India hanno registrato distribuzioni ai livelli massimi nel trimestre mentre i dividendi in Cina hanno ricominciato a crescere dopo tre anni in calo.
I dividendi totali previsti nel 2018 salgono a 1.359 miliardi di dollari. In termini sottostanti significa che la crescita nell’anno sarà dell’8,1%, in aumento rispetto alle stime del 7,4% dell’ultima edizione dell’indice Janus Henderson Global Dividend Index.
Dunque, se tanto ci da' tanto, le Ferrari non avranno modo di arruginire invendute; le city car forse si!
Sta qui quel creare ricchezza, che Lei attribuisce alle Imprese?
Lo so, nel dirlo, riferisce quanto detto da un vecchio anchilosato paradigma, ormai fallace: voi producete merce; le auto, se acquistate, si trasformano in ricchezza altrimenti arrugginiscono!
Essì, il Pil misura gli euro di ricchezza generati dalla spesa non le Ferrari belle, rosse e fiammanti, prodotte!
Un consiglio, con stima: "La crescita si fa con la spesa, non con la produzione. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera tutti."
Ben'altro che Robin Hood!
Mauro Artibani, l'Economaio
https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_ss_i_3_7?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=mauro+artibani&sprefix=mauro+a%2Caps%2C207&crid=E9J469DZF3RA
martedì 20 novembre 2018
DRAGHI, IL VIRTUOSO DEL VECCHIO VIZIO
L'output UE, quel potenziale di
crescita della zona euro, sembra risalito rispetto ai minimi toccati
durante la crisi finanziaria di dieci anni fa, non andando però
oltre i valori precedenti la crisi.
Che dire: tutte 'ste politiche
monetarie hanno fatto più o meno il minimo sindacale. Sic!
Gira in giro pure un report: riferisce
come il piano di acquisti di titoli della Bce abbia avuto "effetti
trascurabili" sulle disuguaglianze nella ricchezza complessiva
e, nel contempo, "considerevolmente contribuito a sostenere le
famiglie più deboli", spingendo i nuclei a basso reddito verso
l'occupazione.
Sarà vero?
Beh, questo aspetto era stato già
messo in rilevo dal presidente Mario Draghi nella conferenza stampa,
al termine dell'ultimo Consiglio direttivo. Smentisce che la linea
morbida abbia favorito alcuni Stati rispetto ad altri, giammai! A
trarne beneficio sono state "le famiglie a basso reddito e con
meno liquidità".
L'eurocoin - questo dire lo misura -
fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale
corrente nell'area euro, che sale da 0,52 a 0,54.
L'indicatore, si legge, continua a
essere sostenuto dal graduale rafforzamento della dinamica dei
prezzi.
Hai capito hai! Lo giuro, è stato il
Draghi quel portatore sano del vecchio vizio di riconoscere a quegli
"intoccabili" delle Imprese la generazione della ricchezza.
Con le reflazione ha represso la deflazione deflazionando il potere
d'acquisto; con la ciambella del liquido monetario ha tenuto a galla
le imprese improduttive.
Non paghi, quelli del Consiglio Bce
hanno confermato l'intenzione di continuare a fornire un forte
stimolo monetario. Già, magari per mitigare gli oneri dei debiti
sovrani attraverso l'inflazione?
Bella no?
Si, se ne mitiga l'onere con
quell'inflazione che, riducendo quel già malmesso potere d'acquisto,
rende più poveri; gli Stati dovranno rifare debito per sussidiare
questi deboli che lo saranno ancor di più: pressappoco una partita
di giro!
Beh, ad esser pignoli un' inflazione
non basta per dopare il ciclo economico ampliando l'output gap. Ce ne
vogliono due: la prima con il sostegno alla domanda dei consumatori,
artatamente generato per non far scendere i prezzi; la seconda nel
rendere possibile uno tsunami di investimenti improduttivi, creati
dalla falsificazione del calcolo economico attraverso la soppressione
dei tassi d'interesse, buono per salvare aziende decotte e la loro
improduttività.
Beh, meglio di così... se non si muore
"si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie."
Mauro
Artibani, l'Economaio
Etichette:
deflazione,
draghi,
imprese,
inflazione,
Potere d'acquisto,
reflazione,
ricchezza,
vizio
martedì 13 novembre 2018
APPLE, QUEI FICHI MOSCI DIVERRANNO SECCHI!
Apple fa i conti. Si quella
dell'iPhone, quel cacchio di meraviglioso aggeggio che ha cambiato il
modo di stare al mondo.
Beh, per tutto quanto fatto,
dioglienerendamerito!
Essì, il Mercato già glielo rende:
terzo trimestre record per quelli di Cupertino che si sono lasciati
alle spalle il migliore anno di sempre, grazie a un aumento dei
prezzi degli iPhone e a livelli senza precedenti delle vendite.
Nel terzo trimestre 2018 i
profitti sono saliti del 32%, a 14,13 miliardi, mentre i ricavi
sono aumentati di quasi il 20% a 62,9 miliardi rispetto allo stesso
periodo dell’esercizio precedente.
Beh, ottimo direi ma... il titolo
crolla in Borsa con un tonfo di quasi il 7%.
Cavolo, epperchemmai?
Beh, accade che durante la call con gli
analisti, il Cfo annuncia che Apple non pubblicherà più il numero
di iPhone, iPad e Mac venduti.
Che dire, una reazione a caldo della
Borsa ci può stare. E a freddo?
Diamo un'occhiata: Apple dal 19 Giugno
2007, tra riffe e raffe, produce e mette in vendita 19 modelli di
iPhone. Non paga, adesso aumenta pure il prezzo.
Vabbè... ma non c'è trippa per gatti
se, secondo i dati diffusi da Eurostat, il tasso di disoccupazione
nella zona euro si è attestato a luglio 2017 al 9,1% dato più basso
dal novembre 2008.
C'è pure chi sta peggio. In Italia il
tasso di disoccupazione giovanile, che era pari al 21,2% nel 2008,
arriva al 34,5% del terzo trimestre 2017.
Essì quei giovanotti, tutti
smartphone/distintivo e senza quattrino, come li acchiappi?
A meno che...ecco si, i Sindacati.
Presi per la giacchetta, si spendono nel chiedere "la creazione
di una pensione contributiva di garanzia che valorizzi anche i
periodi di discontinuità lavorativa, di formazione, di basse
retribuzioni nell'ottica di assicurare, nel futuro, a questi giovani
un assegno dignitoso".
Dignitoso?
Approposito di dignità, giorni
addietro l'Antitrust ha multato Apple insieme a Samsung per
"Aggiornamenti software con l'intento di rendere vecchi i loro
smartphone". Et voilà, si commina la prima condanna al mondo
per obsolescenza programmata!
Bella no?
Ricapitoliamo: pochi soldi nelle tasche
della gente, troppi smartphone in giro, trucchi per smaltirli,
vacilla pure la loro "perfezione" : Apple Watch, pare che
l’ultima release provochi un blocco anomalo ad
alcuni modelli più recenti. La premiata Ditta, ha interrotto il
rilascio degli aggiornamenti.
Chiosiamo: Signori di Apple volete
fare, con operazioni di accatto, giochi di prestigio? I Sindacati d'
achito, con la dignità salariale, fare le nozze con i fichi mosci?
Ennò Signori, la crescita si fa con la
spesa che acquista, magari proprio quegli smartphone. Già, non basta
solo produrli, ancor meno poterne acquistare solo con quei redditi
dignitosi con i quali a mala pena si mangia!
Ei psst: quando l'AD di Apple ha
fornito previsioni deludenti per il trimestre in corso, attribuendole
alle “incertezze macroeconomiche che si intravvedono", forse
sta pensando che quei fichi mosci diverranno secchi?
Forse si. Gira voce che la società
abbia comunicato a due aziende che assemblano smartphone di bloccare
i piani di ulteriori linee di produzione dedicate all'iPhone XR.
Uh uh, loro si attrezzano riducendo
l'eccesso di offerta, così ahiloro pure il fatturato; quelle due
aziende ridurranno prima la produzione poi l'organico, i malcapitati
avranno meno soldi da spendere. Il mercato, marcherà visita e quelle
incertezze macro aumenteranno ancor di più e.... trallalero,
trallallà!
Etichette:
Apple,
fichi,
mercato,
produzione,
retribuzioni,
sindacati,
smartphone
martedì 6 novembre 2018
PROVOCO: L' ESERCIZIO DI CONSUMAZIONE DEVE POTERSI AUTO SOSTENERE!
Natale
del 1924, a Genova si riunisce "La Compagnia Phoebus." Un
cartello fatto da Osram, Philips e General Electrics che decide di
ridurre la durata della lampadina, da 2500 a 1000 ore.
Alla
Gente che ha bisogno di luce, insomma, questi illuminati la fulminano
prima.
Oggi
l'Antitrust multa Apple e Samsung: "Aggiornamenti software per
rendere vecchi i loro smartphone". Et voilà, Ottobre 2018, si
commina la prima condanna al mondo per obsolescenza programmata!
Tra
quest'oggi e quello ieri sta l'eccesso
di capacità produttiva che si mostra in tutte le salse, in ogni
dove.
Già,
ancor più, dove si aggira gente che per il troppo cibarsi va in
sovrappeso, veste alla moda che passa di moda e che per andar da qui
a lì magari acquista un Suv: suvvia, quelli affrancati dal bisogno.
Benvenuti
nel Mondo dell' Economia dei Consumi. Là dove l'offerta si mostra
stutturalmente superiore alla domanda, dove hanno
più bisogno i Produttori di vendere che i Consumatori di acquistare!
Già,
proprio
quel
luogo che gli accademici non scorgono e che le facoltà di Economia
non insegnano.
Ciò
detto agli obsolatori* vengono comminate sanzioni: 10 milioni di euro
a quelli della mela morsicata, 5 ai coreani. Tutteddue
dovranno pubblicare sulla
pagina italiana del proprio sito internet un "mea culpa"
che informi della multa e rimandi al provvedimento
dell'Antitrust italiano.
Cavolo,
risulta obsoleto pure l'illecito se si paga con gli spicci e le
scuse!
Si
dirà: l'hanno fatto per non far collassare la produttività dei
fattori impiegati.
No!
Quel sovrappiù, da dover illecitamente smaltire, mostra invece come
siano stati mal impiegati quei fattori.
C'è
dell'altro: i consumatori, per sventare quel collasso, sono stati
costretti a mal impiegare le risorse di reddito disponibili per fare
la spesa,** e generare quella ricchezza che ha remunerato quel lavoro
e quei capitali.
Essì,
in questi 94 anni, sembra andata pressappoco così prima, durante e
dopo le crisi che si sono succedute.
Dentro
questo tempo c'è di più, anzi di peggio. Ci sta quello mostrato
dalla Fed di St Louis: la riduzione del potere d'acquisto della metà
degli anni trenta ad oggi.
Quel
debito che gira per il mondo, per surrogare quegli acquisti, arriva a
248.000 mld di $ per fare 77.000 mld di Pil.
Dopo
il detto vien da dire che la misura della produttività marginale di
questo debito, per fare quel Pil, decresce dal 1952:
Crescono invece, in numero e in
patrimonio detenuto, i super-ricchi del pianeta che, nel 2017,
hanno accumulato un patrimonio complessivo di 8,9 mila miliardi
di dollari, con una crescita record del 19% rispetto
all’anno precedente. La più forte mai osservata.
Al contempo, nel 2016, il tasso di
occupazione della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni
nell'UE arriva al 71,1 %; quello dei paesi dell'Ocse al 65, 3.
Orbene, prendete questa successione
degli eventi, shakeratela ben bene... e, senza farla troppo lunga,
op: prodotta troppa merce; più di 1/3 della gente non lavora, per
gli altri si riducono i redditi da lavoro mentre aumentano quelli da
capitale.
Ormale, se tutto questo potrebbe essere
apostrofato "immorale" per i Fanti dell'Antitrust te la
cavi con quegli spiccioli, con i Santi sconti ben altra penitenza.
Ma..... la crescita si fa con la spesa, non con la produzione ancor
meno con l'etica; ma, appunto, la ricchezza così generata viene
incassata dall'Impresa e trasferita per remunerare chi ha concorso a
generarla, non ai generatori: gulp!
Dunque, se questi fatti non son ciance
e non lo sono, provoco i Policy Makers: Una domanda di cotanto valore
deve potersi auto sostenere!
Perche?
Beh, cosa reclamano quell'obsolescenza,
quella sovrapproduzione pure il debito, il lavoro, persino il
capitale per smaltire le proprie inefficienze? Domanda!
Già, la domanda: l'unica merce scarsa
sul mercato,con l'obbligo di farla per i consumatori; che venga fatta
una indifferibile necessità per le Imprese e per chi vi lavora.
Obbligo, appunto,
che attende remunero per potersi esercitare!
Come?
Bene, di primo acchito ai Parlamenti
toccherà disporre una Legge
per un'Economia Resistente
volta a costruire un ambiente
normativo in grado di favorire un piu’ razionale impiego delle
risorse generate della spesa. Il modo, insomma, per dare sostegno
alla crescita economica e poter calibrare la produttività totale
dei fattori impiegati mediante un remunero misurato sull'efficacia
dell'azione svolta.
Per l'efficienza del mercato,
contaminato dal 4.0 nel dare il prezzo al Valore, occorre poter
disporre di dispositivi software/algoritmo che consentano di poter
misurare in tempo reale il contributo produttivo fornito dai diversi
fattori alla generazione della ricchezza: produzione, fatturato,
magazzino, profitto; la produttività del Capitale impiegato, quella
del Lavoro, il merito del remunero infine l'eventuale resto.
Resto, che può restare per la
riduzione del reddito di quel lavoro reo di aver sovrapprodotto,
rimasto in tasca a quelli del capitale pur essi rei di aver comandato
la bisboccia produttiva.
Si, quel resto che, in presenza di bip
di sistema, segnalando un gap nell'out-put deve poter remunerare il
merito produttivo di quell'esercizio di consumazione che, attivato,
riattiva il ciclo.
Astruso, complesso?
Beh, trattasi di render dinamico quel
meccanismo di allocazione/riallocazione della ricchezza ai fattori,
per misurarne l'azione produttiva e il prezzo di mercato, vivaddio
ponendo fine, finalmente, a quello statico sempre utilizzato
dall'Impresa.
Per non scalmanare i mercatisti duri e
puri mi corre l'obbligo di fare il nome di grandi
Imprese che hanno aggiornato il meccanismo: rende!
* Le due aziende hanno violato gli
articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo.
** Quella spesa che trasforma con
l'acquisto le merci in ricchezza; consumandole fornisce l'input per
far riprodurre generando occupazione e lavoro; fornisce continuità
al ciclo e sostanza alla crescita. Con l'Iva pagata rifocilla parte
della spesa pubblica; con i risparmi la spesa per gli investimenti
delle Imprese.
Mauro
Artibani, l'Economaio
Iscriviti a:
Post (Atom)