martedì 19 luglio 2011

I PROTAGONISTI DELLA CRISI E QUELLI DELLA CRESCITA


Nella commedia della crisi si recita a soggetto.
Personaggi ed interpreti: Produttori e Consumatori.
I primi soffrono di un eccesso di capacità produttiva, al mercato portano beni in eccesso; non paghi, retribuiscono il lavoro che produce con un reddito insufficiente a smaltire il prodotto. Viene così svalutato il valore delle loro merci.
Con questi Tizi, ed i loro vizi, si brucia ricchezza non si incontra la crescita.
I secondi acquistano, ben oltre il bisogno, magari a debito, trasformando quelle merci in ricchezza; consumando l’acquistato forniscono l’input per nuovamente produrre.
Con le virtù di questi Cai viene fornita continuità al ciclo economico, sostegno alla crescita.
Quando però il credito, che rifocilla quei redditi insufficienti, si mostra inattingibile siamo alla crisi.
A fronte di tutto questo ora tutti, ma proprio tutti, invocano la crescita.
Beh, a conti fatti, visto che sembra esserci ficcato più valore nell’esercizio del consumare che in quello del produrre, si rende necessario estrarre questo valore.
Per farlo si potrebbe trasfondere liquido monetario, prelevato da Tizio, nell’esercizio svolto da Caio ed ops i secondi potranno tornare ad esercitare le loro virtù; i primi vendendo l’eccesso vedrebbero mondati i vizi del loro fare.
Così la crescita potrebbe ripartire, appagando pure gli invocanti.
Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org

giovedì 14 luglio 2011

GIOCHIAMO CON LA CRISI


Con la crisi l’occasione si fa ghiotta, prendiamo in giro il meccanismo produttivo.
Pronti, via!
Chi ha denaro e vuole investirlo dovrà avere la ragionevole certezza che potrà ottenere utili da tale pratica.
Chi, pur ricevendo tal incentivo, produrrà merci e darà occupazione solo se avrà la possibilità di vendere il prodotto.
Chi lavorerà a quella produzione, lo farà a fronte di un compenso che remuneri adeguatamente l’esercizio.
Chi , al mercato, nonostante abbia fatto acquisti per soddisfare i bisogni e magari pure le passioni, finanche le emozioni, si troverà senza le risorse economiche adeguate per acquistare il resto che è stato prodotto, impallerà il meccanismo, l’economia pure.
La merce resterà invenduta, si brucerà ricchezza. Chi ha investito disinvestirà, chi ha prodotto non riprodurrà, chi ha lavorato mancherà di lavorare.
Et voilà, la crisi mostra quanto valore vi sia nell’esercizio del consumare. Esercizio che per potersi esercitare dovrà trovare conveniente remunero per compensare quei redditi insufficienti, quelli erogati in un mercato del lavoro sovraffollato, e rifocillare quella capacità di spesa che smaltisce l’invenduto, che fa ri-produrre fino a rendere conveniente nuovamente investire.
Eggià, questo il modo per fornire sostegno ed efficienza al meccanismo produttivo e garantire la crescita economica.
Si, reddito, non molto, quanto basta per acquistare quel resto che blocca il meccanismo dello scambio domanda/offerta e impalla il mercato.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com