venerdì 26 marzo 2010

PRODUTTORI E CONSUMATORI: RAPPORTI ALTERATI


I Produttori producono Beni per dare soddisfazione alle necessità; se scarsi acquistano Valore, fanno Prezzo.
I Consumatori hanno bisogni, passioni, emozioni e quant’altro da soddisfare.
Acquistati, quei beni, si trasformano in ricchezza che retribuisce tutti gli attori del meccanismo economico; la loro consumazione genera nuova produzione fornendo continuità al ciclo, sostegno alla crescita economica.
Quando, e siamo all’oggi, i redditi disponibili risultano insufficienti, i debiti insostenibili, il credito inattingibile a smaltire quei beni, le merci offerte sopravanzano la domanda, il valore dei beni si svaluta, viene bruciata ricchezza.
Nel sistema circolare della produzione, alterati gli apporti dei soggetti occupati nel ciclo, entrano in crisi pure i rapporti tra quegli operatori.
Diviene Bene economico l’acquistare; acquista valore il reddito adeguato alla bisogna.
Per ripristinare l’equilibrio alterato, due le soluzioni:
A) La funzione consumo si fa Offerta, la funzione produzione si fa Domanda.
Gli uni che prima spingevano tirano, gli altri adesso spingono.
Un nuovo modo per far agire la crescita e produrre nuova ricchezza.
B) Viene messa in campo una adeguata redistribuzione dalla ricchezza che rifocilla i redditi inadeguati.
Una più adeguata capacità di spesa restituisce ruolo propulsivo alla funzione consumazione che rivaluta i beni, che ripristina la scarsità indi il valore delle merci riattivando il ciclo economico.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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www.professioneconsumatore.org

giovedì 18 marzo 2010

MIO FIGLIO CERCA LAVORO, SI DA’ DA FARE MA….


Simone, mio figlio 24 anni, cerca lavoro, si dà da fare, si informa; scrive, ciatta, invia curriculum.
Qualcosa si muove, viene contattato dalla Adecco per conto di Alitalia Cai. Una segretaria gli offre di fare operazioni di check-in all’aeroporto di Fiumicino. Carico e scarico bagagli, 30 ore settimanali, 450 € lordi al mese e niente più.
Mio figlio, non ha debiti può quindi spendere, fare la sua parte : acquistare, consumare, generare ricchezza, far riprodurre dando continuità al ciclo economico come fan tutti.
Può Simone con tal reddito smaltire le quantità di merci necessarie al sostegno della crescita economica?
La risposta arriva dall’FMI che, per bocca del capo economista Olivier Blanchard, chiede di rialzare il tetto dell’inflazione al 4% per combattere più efficacemente una eventuale crisi sistemica.
Ullallà: viene messa in campo la tecnica per scongiurare i rischi di deflazione alzando l’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio periodo, dalla BCE già fissato al 2%.
Mio figlio potrà avere così a fine mese 450 – 4% = 432 € di reddito, insufficiente per acquistare le quantità di merci necessarie a sostenere la crescita economica, inidoneo altresì per combattere efficacemente una eventuale crisi sistemica.
Glielo dite voi a Simone?

Mauro Artibani
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giovedì 11 marzo 2010

IO STO CON I CONSUMATORI GRECI


Si, ci sto con i Consumatori Greci: vediamo perché.
Crisi finanziaria, per risanare i conti la soluzione ritenuta idonea: tagli delle spese, aumenti delle entrate, riduzione di stipendi e salari.
Si prospetta un intero mese di stipendio in meno per gli statali e blocco agli aumenti delle pensioni; per tutti un aumento dell’iva di due punti.
Ricapitoliamo: tagli di spesa ovvero meno welfare, più spese da sostenere per i contribuenti; meno redditi, meno capacità di spesa; più iva, aumento del costo delle merci.
Negli USA il PIL prodotto dalle azioni di consumo risulta pari al 70 %, in Giappone al 60 %, in Italia del 56 %, in Grecia non so.
So però che domani sarà inferiore all’oggi; i governanti, incasseranno meno iva, avranno un costo del debito più alto, le finanze ancor più scassate; per i governati, più che PIL in più, acquisti in meno. La crisi ancor più giù.

Mauro Artibani
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giovedì 4 marzo 2010

I PRODUTTORI RICAVANO UTILI MA RIDUCONO I MARGINI


I Produttori ricavano utili da un mercato del lavoro, sovraffollato dalla Domanda, che ha ridotto stipendi e salari e da un mercato delle merci, sovraffollato di Offerta, che non ha ridotto i prezzi.
Beati di vantaggi insomma.
Non è tutt'oro quel che riluce però dentro la catena di passaggi più o meno produttivi, più o meno lineari, che conducono la materia a farsi materiale infine merce per essere acquistata, vieppiù consumata.
Già, la filiera produttiva quell'insieme, descritto da Vito Saccomandi, degli agenti economici amministrativi e politici che, direttamente o indirettamente, delimitano il percorso del prodotto ma anche il complesso delle interazioni e delle attività di tutti gli agenti che determinano quel percorso.
Quanto troppo lunghe queste filiere, difficile a dirsi; affollate senz'altro da tizi di tutti i tipi.
Tutti incatenati alla catena reclamano compensi che riducono i margini di profitto delle aziende.
Se nel sistema circolare della produzione, una adeguata circolare filiera incorpora la “funzione consumazione”, voilà inaspettate sinergie, economie di scala, persino rifocilli si affacciano all'orizzonte.
Bè, ad occhio e croce, se quei funzionari, ficcati dentro il meccanismo a smaltire l'offerta, trovassero adeguato ristoro economico, tuttunaltra musica:
* qualche denaro in più, qualche debito in meno; si riduce il costo del debito che retribuisce quelli del credito.
* se acquistare conviene ben oltre le “reclame”, si diradano pure i pubblicitari.
* poter consumare la nostra domanda, non quella del marketing. Meno marketing!
Diradare l'affollamento si può, rimpinguare i margini delle imprese pure, migliorare il potere di acquisto dei Consumatori anche.
C'è già chi lo fa con incontri impudichi nei Farmers Market.
La parola d'ordine “Km.zero”: un abbraccio senza intermediari tra Contadini/Produttori e Consumatori.
Un formidabile contributo ad una filiera né lunga né corta magari solo idonea per pedalare in salita senza affanno.

Mauro Artibani
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Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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