giovedì 28 gennaio 2010

SVALUTATO IL VALORE DEL DENARO


Al mercato funziona più o meno così: se un bene risulta scarso, appetito dai più, fa un buon prezzo; se abbondante, tutti sazi, il prezzo scende.
Stessa cosa per il denaro: bene idoneo per soddisfare bisogni.
Di questi tempi, con i bisogni soddisfatti quel denaro che acquista meno, acquista valore.
Quando invece tocca smaltire offerta in eccesso, il credito rifocilla denaro insufficiente per dare corso agli acquisti. Viene così restituito valore a merci altrimenti svalutate, viene svalutato il valore di quel denaro.
Il Produttore fa profitti incongrui; al Consumatore toccano merci in eccesso e credito da restituire; per tutti ricchezza prodotta con il debito.
Il denaro, troppo esposto a venti congiunturali, che alterano le misure, mal misura il valore delle merci.
Per uscire dal guado occorre ancorare la resa del portafoglio su fondali più stabili.
Se il denaro incorpora la fatica del lavoro, occorsa per guadagnarlo, divenendo unità di misura del valore-lavoro, si avrà più attenzione nello spenderlo ed un impiego più redditizio.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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www.professioneconsumatore.org

giovedì 21 gennaio 2010

DISPARI LA PROPENSIONE DEGLI INDIVIDUI AL CONSUMO


La propensione degli individui al consumo risulta dispari, inversa alla disponibilità di reddito, dice J. M. Keynes.
C'è da credergli.
La propensione a produrre degli imprenditori, invece, indifferente ai redditi insufficienti per smaltire il prodotto, ingolfa il mercato; svaluta valore, brucia ricchezza: la crisi economica lo espone.
La somma di andazzi tal fatti, conclama quella crisi.
La propensione al consumo scende in presenza di un reddito elevato, sale in presenza di un basso reddito; collassa di fronte a redditi insufficienti, riparmi prosciugati e crediti inesigibili.
Insomma: chi ha molto, non spende tutto per acquistare; chi ha poco, spende tutto, ma poco; chi non ha, si arrangia.
Quelli benestanti, si mostrano renitenti alla leva dell'acquisto; quelli che stanno in mezzo, fanno più di quel che possono; quelli “insufficienti”, militesenti.
Già, se poi si aggiunge che, i Consumatori del mondo ricco sono per lo più poveri di capacità di acquisto, lo squilibrio si mostra evidente.
Propensioni acquirenti così squilibrate alterano la capacità di smaltimento di una offerta propensa all'eccesso: due squilibri in un solo colpo.
Riallineare i redditi, alfin di rendere omogenee le propensioni dei coscritti consente di trovare equilibrio nella spesa.
Si potrà trovare così pure un nuovo equilibrio tra consumo e produzione: sarà tuttunaltra musica.
Si tornerà a creare ricchezza; si potranno magari rimpinguare i risparmi, buoni per gli investimenti produttivi; non si dovrà abusare del debito.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 14 gennaio 2010

OH OH, SI ANNUNCIANO IN EUROPA TAGLI DI SPESA E DI DEBITO

Forti tagli di spesa si annunciano in Europa per ridurre deficit e debito pubblico, lievitato oltre il livello di guardia, per dare soccorso alla crisi economica.
Necessario?
Necessario! Dice Darling.
In un intervista al Times, il ministro delle finanze britannico ha annunciato il varo del più ampio programma di riduzione della spesa pubblica degli ultimi 20 anni.
La riduzione della spesa pubblica: “un imperativo non negoziabile; la mia priorità ridurre l’indebitamento”.
Oh my darling,
lei intende ridurre la spesa per ridurre l’indebitamento, come avranno da fare tutti i paesi in Europa.
Oh my darling,
toh, lo stesso proposito che debbono avere i Consumatori British per sopravvivere al proprio debito.
Oh my darling,
come la mettiamo allora?
Clementine,
già consumatrice, dice di non farcela più, ancor più, se dovrà pagare pure il welfare in più.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 7 gennaio 2010

MENO IRPEF, PIU’ IVA: MEGLIO DI COSI’ SI MUORE!


Lo riferisce “Sky tg 24” il detto del Ministro Tremonti: si dovrà procedere alla riforma del governo delle tasse.
Diminuire il prelievo sul lavoro, aumentare quello sul consumo; “dalle persone alle cose”: questo il nuovo precetto che dovrà sovrintendere al prelievo fiscale.
Meno IRPEF, più IVA la formula: meglio di così si muore!
Meno tasse sul lavoro, più redditi per consumare; meno consumi però perché acquistare costerà di più.
Eppoi, nella pratica del consumare, si sa, quelli che hanno meno consumano di più ; pagheranno di più per consumare rispetto a quelli che hanno di più e consumeranno meno.
Alla faccia del prelievo commisurato alla “capacità contributiva”!
Si ha l’impressione che la crisi, per l’uomo dell’anno de “Il Sole 24 ore”, continui a restare “terra incognita.”

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
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Marzo 2009
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