venerdì 27 gennaio 2012

MERCATO AL GIRO DI BOA

Ci siamo: i Consumatori indebitati oltremisura, le banche illiquide, le finanze degli stati sbrindellate. Già, sembra finito il tempo della reflazione che ha indebitato tutti gli agenti economici pur di scongiurare il timore della deflazione. Quel timore, fatto angoscia quando si è bloccato il meccanismo dello scambio, incagliato nell’insufficienza del reddito da lavoro erogato dalle imprese per produrre, insufficiente ad acquistare quanto prodotto. Quel prodotto invenduto ha generato l’eccesso di offerta da smaltire con la riduzione dei prezzi; non smaltito proprio per l’intervento di quei meccanismi tecno-politici che hanno spinto i consumi per non far scendere i prezzi, ora giace là, inerte svalutato. Punto a capo. Il mercato, liberato dalle tutele reflattive erogate agli agenti economici che hanno sempre agitato il ricatto deflattivo*, può tornare a vendere efficienza ripristinando l’equilibrio nell’allocazione delle risorse economiche. Se scendono i prezzi aumenterà la capacità di spesa; si potrà acquistare, si smaltirà l’eccesso, si potrà riprendere a crescere. Se con la reflazione si sono finanziati gli agenti economici che producono, la deflazione riuscirà a finanziare altri agenti: quelli che consumano. Mitigherà pure il loro debito che darà ristoro a quelli del credito; con il prelievo fiscale ridurrà quello sovrano. Tutto a prezzi modici: una nuova allocazione delle risorse economiche! *Nella vulgata economica, meccanismo infernale che fa rimandare gli acquisti perché scendono i prezzi. Mauro Artibani Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori Marzo 2009 www.professionalconsumer.wordpress.com www.professioneconsumatore.org

venerdì 20 gennaio 2012

LIBERALIZZAZIONI SI, CRESCITA BOH!

Secondo atto contro la crisi: la crescita. L’Autorità antitrust segnala: liberalizzare elettricità e gas, servizi pubblici locali, poste, ferrovie, banche e assicurazioni, autostrade, carburanti, commercio, servizi professionali, taxi e farmacie. Il Governo, d’accordo, si farà in quattro. I vantaggi: sottrarre all’impresa posizioni di rendita, iniettare competizione, migliorare la produttività, ridurre i costi; per i clienti migliora il servizio, si riduce il prezzo del prodotto. I Consumatori gongolano. Le Imprese da sottoporre a nuova regola recalcitrano. C’è chi fa i conti. Le associazioni dei consumatori quatte quatte ne fanno: a regime i risparmi vanno dai 900 ai 1.000 € a famiglia. Già, quegli stessi ragionieri avevano fatto pure i conti dell’atto 1: la manovra, varata dal Governo Monti, vale a regime una stangata da 1.129 euro annui a famiglia che va ad aggiungersi a quelle già varate dal Governo Berlusconi, per un totale di 3.160 euro. Tra i costi del risanamento e i vantaggi della crescita i conti non tornano: le manovre antideficit hanno sottratto risorse economiche; quelle che verranno restituite con le liberalizzazioni saranno insufficienti a compensare il sottratto. 3.160 -1.000 = Porc, mancano 2160 € al potere d’acquisto e da tal conto manca, per amor di patria, la sottrazione dei posti di lavoro, derivata seconda della riduzione dei costi d’impresa. Già proprio quel potere d’acquisto che, quando sufficiente, fa i 2/3 della crescita del Pil. Mauro Artibani Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori Marzo 2009 www.professionalconsumer.splinder.com www.professioneconsumatore.org

giovedì 12 gennaio 2012

L’INTERESSE DI BOTTEGA DEI PORTATORI DI INTERESSE

Cerchiamo di ficcare il naso nei modi del fare di quelli che fanno i casi propri negli organismi dove operano per influenzarne gli orientamenti e trarne vantaggio. I Consumatori per esempio, soci dell’organismo “Libero Mercato spa”, là dove si produce, si vende, si acquista; si crea valore, lavoro, ricchezza. Già, pur essi operatori per vantaggio di bottega. Tal vantaggio trova deciso agio con il governo di una Domanda misurata, cogente, remunerante che sappia anticipare l’acquisto, così da ridurre la dipendenza dall’informazione pubblicitaria, svestendo i vestimenti del marketing, controllando la spesa per tenere a bada l’impiego del reddito, pure il credito a debito. Modi giusti questi per ridurre quelle ipertrofiche filiere produttive che disperdono gli utili d’impresa, gonfiano il prezzo delle merci, mortificano i redditi da lavoro. Altro giro, altro vantaggio, altra Domanda, magari eco-compatibile in grado di condizionare l’offerta, magari costretta alla misura nell’impiego delle risorse scarse, magari pure di merci ben confezionate per ridurre i volumi di smaltimento che inquinano, magari per contenere i costi epperchennò i prezzi e rassodare il potere d’acquisto. Nuove domande compatibili con gli interessi, lo sviluppo, la durata della bottega; nuova ed incisiva responsabilità sociale degli atti svolti. Domande sapienti che restituiscono dignità all’esercizio del consumo, ancorchè dovizia per l’interesse dei più; più di quello 0,15% fatto di impresari, gestori di capitale, manager, azionisti*, interessati solo al proprio interesse. Farlo coniugando tornaconto e responsabilità si può, si deve e così magari sottrarre pure minorità a quelle aristocratiche, seppur nobili, pedagogie del bene comune che abbaiano alla luna. *Luciano Gallino, Con i soldi degli altri, pag 135 – Einaudi 2010 Mauro Artibani Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori Marzo 2009 www.professionalconsumer.splinder.com www.professioneconsumatore.org

mercoledì 4 gennaio 2012

TUTTI IN BILICO, TUTTI CERCANO APPOGGI: L’APPOGGIO C’E’!

L’oggi cominciò ieri, pressappoco così: quando al mercato sono mancati i denari, sufficienti a far incontrare e contrattare chi offre e chi acquista, si è ritenuto possibile surrogare quella funzione con il debito, lasciando scorrere credito a fiumi. Quando quei trucchi e pure i tracchi, che hanno consentito di generare ricchezza con il debito, sono saltati i Consumatori si sono trovati in bilico a rifare i conti con l’insufficienza di prima e con la zavorra di un debito insostenibile poi. Oggi, così sbilanciati, per ritrovare l’equilibrio provano a riappoggiarsi a quei facinorosi del credito che stavolta si spostano perché non hanno da dare, anzi chiedono l’appoggio degli Stati che, per aver già concesso quel credito, rischiano il default. Già, proprio quegli Stati che per non incorrere nel discredito attrezzano manovre finanziarie ad ampio raggio, appoggiate su quelli che consumano: pappappero! Il costo per i Consumatori, proprio quelli dai redditi insufficienti, della manovra varata dal Governo Monti vale a regime una stangata da 1.129 euro annui a famiglia - dice Codacons - che va ad aggiungersi a quelle già varate dal Governo Berlusconi, per un totale di 3.160 euro. Difficile da sostenere. Ma come, ma porc…siamo daccapo a 12. Tutti in bilico, tutti cercano appoggi, nessuno trova appoggio. I Consumatori, ancor più privi di contante e di accesso al credito, ridurranno gli acquisti, si ridurrà la crescita economica; meno entrate fiscali, aumenterà il debito pubblico, salirà il costo di quel debito. Per diminuirlo si dovranno attrezzare nuove manovre per non andare a sbattere, magari andando a cercare spiccioli nelle tasche di quelli che lavorano, dei pensionati, delle famiglie, dei singles, insomma ancora in quelle dei Consumatori. Si ri-tassa il già tassato, si inventano gabelle ed accise che se non uccidono stordiscono. E se tentassimo di uscire da questa dannata spirale ricapitalizzando invece di sfiancare proprio i Consumatori, fornendo loro capacità di spesa per sbloccare il meccanismo dello scambio domanda/offerta e riprendere a crescere? Come? Magari sollecitando le imprese, che preoccupate non investono per produrre, ad investire per smaltire il già prodotto, abbassando i prezzi delle merci per rifocillare il potere d’acquisto? Magari sollecitando quei Consumatori dalla bassa “propensione al consumo”; proprio quelli che, avendo di più e spendendo meno, sottraggono risorse economiche alla crescita? Toh, c’è luce in fondo al tunnel! Mauro Artibani Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D’Isidori Capponi Editori Marzo 2009 www.professionalconsumer.splinder.com www.professioneconsumatore.org