venerdì 29 aprile 2011

LA MISSION AZIENDALE DEI CONSUMATORI


Fare Impresa, questa la mission possible dei Consumatori.
Quando la capacità produttiva delle aziende confeziona una offerta superiore alla capacità di spesa degli acquirenti, viene svalutato il valore di quelle merci: si brucia ricchezza, si contrae lo sviluppo. Si mostra evidente come la crescita economica risulti vincolata dall’esercizio di consumazione.
Crescita ancora possibile fin quando l’insufficienza del reddito ha trovato il soccorso del credito generando i 2/3 del PIL; impossibile quando il debito, entrato in sofferenza, ha reso quel credito inattingibile bloccando il meccanismo dello scambio domanda/offerta.
C’è dell’altro: nei dati riferiti dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini il 20/04/2011 nel corso dell'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def, le famiglie italiane vengono messe in difficoltà dalla crisi. La loro propensione al risparmio ''è scesa fino ad attingere ai risparmi accumulati'' mentre il reddito reale pro capite “è sceso di 300 euro'' rispetto al 2001. Occorre aggiungere come il numero delle famiglie, nello stesso periodo, sia aumentato; “la riduzione del reddito reale, pertanto, si fa ancora più consistente''.
Questi fatti consentono agli acquirenti di guadagnare il vantaggio improcrastinabile: disporre di un reddito adeguato per tornare a garantire quella crescita.
I Consumatori, associati in network, hanno da commerciare la gestione delle risorse impiegate nell’acquisto: Tempo, Attenzione, Ottimismo e Denaro. Un prodotto/servizio che estrae valore dall’azione di consumazione.
Insomma nuova offerta per una nuova domanda, quella delle imprese; reddito nelle tasche dei Consumatori.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 21 aprile 2011

NUOVA DOMANDA E NUOVA OFFERTA PER RIPRENDERE A CRESCERE


Per riprendere a crescere occorre produrre e consumare.
Su questo più o meno tutti concordano.
Già, se però girano più merci che redditi chi potrà acquistare e chi vorrà ancora produrre?
Per questa via non si cava un ragno dal buco.
Proviamo a cambiare le carte in tavola: quale offerta e quale domanda sono compatibili con un meccanismo di scambio di tal fatta, finito en panne?
Pochi redditi, troppa merce: dunque, se chi deve acquistare vende per denaro la sua capacità di acquisto e, viceversa, chi deve vendere acquista quella domanda per smaltire l’invenduto, si avrà una riallocazione dei redditi tra chi ha e deve vendere e chi non ha e deve acquistare, che potrà riportare in equilibrio il meccanismo dello scambio.
Ristorati i Produttori, rifocillati i Consumatori. I primi potranno tornare a vendere i secondi ad acquistare: facile no?

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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mercoledì 13 aprile 2011

PER I CONSUMATORI PAROLE CROCIATE SCIARADE INDOVINELLI


Per i Consumatori c’è da divertirsi con le parole crociate, sciarade, indovinelli e rebus che riempiono i supermercati.
Questo è quanto ci propone il mercato dei prodotti alimentari.
Questo mostra quanto siano necessari esercizi di pratica enigmistica per disinnescare trucchi e doppi-gioco che ci vengono proposti quando ci facciamo prossimi all’acquisto.
“PANNA”, l’acqua minerale, lo è di nome o di fatto?
E quel lieve dell’acqua “LIEVE”, sarà lieve?
Sempre quelli della Lieve nell’etichetta scrivono: “Può essere consigliata per i bambini”. Loro intanto non lo fanno.
L’olio “CUORE” fa bene al cuore? Non c’è scritto; ci invitano però a desumerlo.
La minerale “SUCCHI” va bevuta come raccomandato: 8 bicchieri al giorno per smaltire le scorte o come prescrizione posologica?
La Posologia potrebbe divenire il più sofisticato modo di trattenerci presso il Loro prodotto.
Se quell’acqua viene bevuta, con cadenzata regolarità, seguiamo una cura: fidelizzati!
Rovistando negli scaffali del supermercato si può far tesoro dei prodotti in predicato di prescrizione medica.
I cereali “KELLOGS’” espongono le quantità giornaliere raccomandata ad un adulto.
Risponde “NESTLE’” con “Fibre1” e…”una porzione contiene il 40% del fabbisogno giornaliero”.
Siete affetti da stipsi? Niente paura, si fanno in quattro per voi; la “DANONE” con lo yogurt “Activia” migliora “ogni giorno la tua naturale regolarità”.
C’è chi va fino in fondo, lo “Yogurtino” della “PLASMON”, per “mantenere il benessere dell'intestino.
Gozzovigliatevi, tanto “MAYA – Proactive” fa il miracolo: aiuta a ridurre significativamente il colesterolo.
”Buon giorno salute”. Esercizi quotidiani per il tuo intestino: una confezione al giorno leva il medico di torno con YAKULT, alimenti pre- pro-sim-biotici.
Ricomponiamoci. Assumiamo un tono professionale.
La Fidelizzazione va accuratamente evitata. Può essere una malattia invalidante: consente ai produttori di sottrarsi alla concorrenza del mercato e noi di trovarci ficcati in nicchie maleodoranti dove i venti della convenienza non spirano.
C’è aria viziata. Gestire la formazione del prezzo stando in apnea può risultare oltremodo difficoltoso. Le rendite di posizione troverebbero agio e Noi Consumatori mancheremmo ad uno dei precetti della nostra Mission: pulire il mercato da viscosità, opportunismi, farragini, che rallentano la produttività degli scambi.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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martedì 5 aprile 2011

CORTESE CONSUMATORE, SIAMO IN MEZZO AD UN PANDEMONIO


Cortese Consumatore,
ad oltre due anni dallo sconquasso siamo ancora ficcati in mezzo ad un pandemonio; si stenta a capire i fatti.
Lei non ha molto tempo, io non posso tediarla con empiti teorici, di seguito le propongo un percorso accelerato nella crisi ed i modi per andare oltre. Le frasi maiuscole sono stringhe - da me confezionate e custodite, zeppe di dati e fatti- che, se vuole, posso illustrarle.

• La crisi economica, al di là di quel che si dice sta ficcata NEL MERCATO. LI’ RISULTA ALTERATO IL RAPPORTO DI SCAMBIO DOMANDA/OFFERTA
• Questo è potuto accadere perchè I REDDITI DA LAVORO, EROGATI DAI PRODUTTORI PER PRODURRE MERCI, SONO RISULTATI INSUFFICIENTI AD ACQUISTARE QUELLE MERCI
• Per riparare il danno si è dato corso ad UN OSSIMORO: SI E’ CREATA RICCHEZZA CON IL DEBITO acquistando tutto
• Complice, un VECCHIO PARADIGMA CHE HA IMPOSTO VECCHIE REGOLE: i timorati della deflazione hanno messo in campo politiche reflattive - propensi a credere che non si acquisti perché scendono i prezzi, non che manchino i redditi sufficienti ad acquistare- fino a fare sboom.
• A questo punto senza il credito, ormai inattingibile, ci si trova davanti ad un altro ossimoro: HANNO PIU’ BISOGNO I PRODUTTORI DI VENDERE CHE I CONSUMATORI DI ACQUISTARE
• Ovvero: LA DOMANDA COMANDA
• Comando che si mostra ancor più evidente poichè LA CRESCITA ECONOMICA HA RESO INDIFFERIBILE L’ESERCIZIO DI CONSUMAZIONE
• Ancor più quando, L’INDIFFERIBILITA’ DELLA PRATICA DI CONSUMAZIONE RENDE QUESTO ESERCIZIO UN OBBLIGO: UN LAVORO
• Già un LAVORO, quello di consumazione, CHE GENERA I 2/3 DEL PIL
• Con tanta forza ed un pizzico di fare consapevole, et voilà: IL PROFESSIONAL CONSUMER.
• Cotanto ruolo cambia le regole. Nuove competenze vanno messe a reddito; si profila UN NUOVO PARADIGMA CHE ORGANIZZA UN NUOVO ECQUILIBRIO PER IL SISTEMA ECONOMICO/PRODUTTIVO
• Essipperchè l’eccesso di capacità produttiva, L’ ECCESSO DI OFFERTA e l’insufficienza reddituale AFFRANCANO I CONSUMATORI DAL BISOGNO ancorchè dai diktat di marketing e pubblicità: GESTORI DEI PROPRI UMORI ACQUIRENTI SI FANNO DATORI DI LAVORO DI PRODUTTORI ORAMAI DIPENDENTI.
• CAMBIANO LE REGOLE DEL GIOCO ed il ruolo dei giocatori; vanno redistribuiti onori ed oneri e nuovi organigrammi per UN CAPITALISMO TUTTO NUOVO, QUELLO DEI CONSUMATORI.
• Per la POLITICA l’occasione della vita. Già, quella politica che mendica fragili consensi avrà l’opportunità di tornare a prendere parte, farsi parte nel rappresentare questi interessi; gli interessi dei più.
• Per il SINDACATO, che rappresenta il lavoro,un’altra chance: rappresentare il lavoro di consumazione.
Mi rendo conto quanto questo mio dire spiazzi. Se ho ragione a lei la notizia, a me l’occasione di aprire un dibattito sulla crisi, magari per andare oltre. Oltre il già detto.
Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com
mauart1@libero.it