venerdì 29 dicembre 2017

2007/2017, CARO BABBO NATALE.....!

Caro Babbo Natale,
10 lunghissimi anni dentro questa maledetta crisi: uffffffa!
Già, tu non centri ma, di questi tempi, forse puoi fare qualcosa.
Non dirmi pure tu, ti prego, che ne siamo fuori; ennò, questa ripresina ha tutt'al più un respiro congiunturale mentre i problemi di natura strutturale son tutti lì insoluti tanto che, oltre la crescita, cresce di più il "rancore" come dicono dal Censis.
Cosa puoi fare, dici?
Beh intanto conoscere il non ancora detto della crisi aiuta a non scambiar lucciole per lanterne.
Facciamo così, ti racconto una storiella poi vediamo....
"Il mercato in origine trova ragione nell'eccedenza; vendo, insomma, quel che a me non serve.
Poi passano i giorni, gli anni persino i secoli; di eccedenza* in eccedenza però si può morire.
Prima di morire le imprese tentano riducendo i costi, prevalentemente quelli del lavoro**, di poter essere competitive e vendere il loro troppo in magazzino.
Per dar man forte, chiamano a raccolta tutte le politiche e le tecniche di reflazione che, per dar sostegno alla domanda, hanno alterato il meccanismo di formazione dei prezzi per non ridurli.
Vista l'aria che tira, il potere d'acquisto si riduce progressivamente, aumenta invece il debito fino a fare sboom.
Già, con l'ausilio di quel debito il Consumatore, pur di non mancare al ruolo, non ha lesinato la domanda e, di domanda in domanda, ha finito con l'affrancarsi dal bisogno.
Dunque, i 10 anni di crisi stanno tutti in questi fatti e dentro la contraddizione che si mostra.
Eggià, la crescita economica si fa con la spesa, che s'ha da fare con redditi da lavoro striminziti, in tasca a consumatori satolli che al mercato dovrebberoincontrare produttori ingolfati di merci: bella no?"
Carissimo, ciò detto, non ti chiedo di rimettere in sesto i cocci, manco il miracolo che non ti spetta. Mannaggia, non puoi portar loro manco il carbone perchè spetta alla Befana.
Puoi però negare il solito regalo, quel "credito di ruolo" che li accredita da sempre con tutti, per portarlo... chessò ai Consumatori. Si, da ora in poi "credito", non debito!
Cosa ne dici, Babbo? Beh, intanto buon onomastico!

* Dopo il primo produttore arriva il secondo poi via, via 10, 100, 100, 10.000 fino a "enne"; migliorano il loro fare, con lo sviluppo tecnologico migliorano i processi produttivi e la qualità del prodotto: nel 2016, al G20 di Hangzhou, in Cina, si prende atto degli eccessi, viene costituito un forum "per monitorare il processo" e tagliare le sovraccapacità.

** Tutte quelle eccedenze hanno prima svalutato il lavoro, inevitabilmente poi sgangherato con contratti a termine, impegno part time, precariato; tutti malamente retribuiti.


Mauro Artibani, l'Economaio

mercoledì 20 dicembre 2017

NATALE A RATE, PUR DI FARE LA CRESCITA

Quando eravamo bisognosi il Natale era la festa. Bando alla vita di sacrificio con panettone, pranzo e regalini.
Si festeggiava la nascita del Redentore colui che, 33 anni dopo con il suo sacrificio, darà lustro al nostro.
Già, tutto questo prima, poi ci si affranca dal bisogno e quella festa si muta nell'occasione di fare spesa in sovrappiù. Tant'è: la festa è eccesso!
Da festa religiosa a laica, insomma, con appiccicato un assillo. Essipperchè se la crescita si fa con la spesa, nei giorni di festa tocca farne di più.
Un' antica festa insomma che si muta in festino, non lo dico io, lo mostra Davide Malaguti: Natale, gli italiani non rinunciano ai regali. 1 su 4 chiederà un prestito.
Gulp!
Dunque, il 24% degli italiani fara' ricorso ad una finanziaria per sostenere le spese natalizie. Lo dice il sondaggio di Facile.it e Prestiti.it. Natale alle porte e molti italiani, per far fronte ai costi legati a regali, cenoni, feste e vacanze invernali, hanno intenzione di chiedere un prestito personale o di optare per un pagamento rateale.
Guardando nel dettaglio: il 43,7% utilizzera' la somma per pagare la settimana bianca o una vacanza natalizia, il 40,6% per comprare i regali di Natale a parenti e amici. Interessante notare come il 15,6% di coloro che si rivolgeranno ad un'azienda del credito lo fara' per sostenere i costi del cenone o della festa di Capodanno.
Quali importi gli italiani intendono richiedere per sostenere le spese di Natale?
Le risposte degli intervistati: il 53,1% di chi fara' ricorso a un prestito ha dichiarato di voler chiedere una somma superiore ai 2.000 euro, il 15,6% una cifra compresa tra il 1.000 e i 2.000 euro mentre il 31,3% e' orientato su un importo inferiore ai 1.000 euro.
Si, insomma, tocca far festa per generare ricchezza, prendendo in prestito ricchezza.
Poi si può far fare festa pure a quelli della Melegatti. Con l'afflato "siamotuttimelegatti" sui "Social", potranno mangiare il panettone: sob!
Qual spesa è mai questa ed ancor più quale speranza di crescita potrà mai sostenersi con siffatti fatti; quale nuova produzione e quanta occupazione?
Beh, intanto, buon Natale e magari pure buona Pasqua, per quelli di Melegatti e a tutti Noi!

Mauro Artibani, l'Economaio


martedì 12 dicembre 2017

NONNO SVALUTATO, NONNO RIVALUTATO

L'acqua ha un valore?
Non quella del mare, è tanta, troppa; scarsa, solo 0,02% quella potabile, vale!
Già, valore dispari seppur tutteddue risorse che assolvono a delle necessità.
E i nonni?
Beh, sono tanti, altro che scarsi; portano l'esperienza di una passato ieri, ad un nuovo oggi ed ancor più nuovissimo domani, totalmente svalutata.
La "torta della nonna", fagocitata da internet svaluta la madre di mia madre.
Anziani ancor fedeli all'antico "sacrificio", proprio quello sacrificato dai nipoti all'obbligo di fare tutta la spesa che possono.
Cavolo, vita svalutata per questi nonni mal usati, dimenticati.
Vita grama insomma fino a poco fa però; poco dopo arriva l'Istat: Nel 2016 iscritti in anagrafe 473.438 bambini, oltre 12mila in meno rispetto al 2015.
Diminuiscono pure le donne in età riproduttiva.
Poi ci sono i Neet e quelli che non lo sono, con lavori precari e redditi ancor di più.
Beh e allora?
Dunque, a conti fatti questi nonni saranno ancor di più, avranno tempo per fare le tate. Non paghi, anzi, parsimoniosi hanno risparmiato per far credito ai figli e con la pensione dare la paghetta ai nipoti.
Sussidiano, insomma, per rifocillare il potere d'acquisto per i prodighi familiari che avranno da fare la spesa per fare la crescita.
Già, proprio quella che serve per creare occupazione e reddito, magari pure per aumentare le entrate fiscali che serviranno per compensare gli aumenti del costo della sanità di una società sempre più anziana.
Beh, forse come portatori di una esperienza valgono poco, per il resto moltissimo!
W allora questi nuovissimi valorosi nonni, per l'eternità!




martedì 5 dicembre 2017

SENZA LILLERI 'UN SI LALLERA!

Certo si può dire e ridire di quel 46% d'incremento del reddito, disponibile pro-capite, del 10% più ricco della popolazione mondiale, a fronte del 10% ricevuto dalla metà più povera della popolazione del pianeta.
Beh, per sottrarci a già detto proviamo a cambiare le carte in tavola, senza incomodare lo sdegno.
Ehi mercatisti di razza, dove siete?
Già alcuni in quel di Vienna, altri a Chicago, ficcati in ricetti accademici a far questioni d'altri tempi.
Si d'altri tempi, mentre in questo un monopolio indiscusso si erge, imperitura memoria, a perpetuare la crisi.
Senza farla troppo lunga, la crisi sta tutta ficcata dentro una pessima allocazione della risorse di ricchezza disponibile, che altera la produttività totale dei fattori.
Già, a voi non sembra vero sentire un tal dire per poter dire: "Io l'avevo detto".
Ennò cari, proprio questo dire non vi è dato pensare, se non al passato, ancorchè remoto.
Quel "ve l'avevo", aveva ragione nell'economia della produzione; non dice più in quella dei consumi, dove, fuor di dubbio, la crescita vien fatta dalla spesa, non dalla produzione e qui vien fuori l'arcano.
Si l'arcano. Essipperchè, fatta la ricchezza con questa spesa, viene prima incassata poi traferita dall'impresa agli agenti produttivi* attraverso il reddito da capitale e da lavoro.
Questo monopolio del trasferimento fa arrivare a chi troppo, a chi troppo poco alterando il contributo degli stessi agenti proprio alla spesa che si dovrà tornare a fare riducendo, toh, proprio quella produttività totale dei fattori.
Se libertà economica ha da essere da questo monopolio, sia: in fretta però!
Ehi, efficentisti del mercato, ci siete ancora?
Ehi.......Porc...!

*Perchè chi ha, con questa spesa, generato ricchezza non dovrebbe ricevere il ristoro economico pari alla spesa da dover fare? Senza lilleri 'un si lallera!