domenica 26 agosto 2012

NEGLI USA PAGHE RIDOTTE PER GLI OBESI

Negli USA si prospettano riduzioni di stipendio perché sale il colesterolo; perché si ingrassa e si rischiano malattie cardiocircolatorie e diabetiche. Questo incide sui costi delle polizze sanitarie sostenute dalle aziende. 2/3 degli americani sono sovrappeso; il 30 % dei cittadini ha una massa corporea che li colloca nella categoria degli obesi. Il 62 % dei 135 top managers, in un sondaggio recente della Pricewater House Coopers, non trova di meglio che ritenere giusto far pagare contributi più elevati ai fumatori e ai dipendenti obesi dalle abitudini poco salutari. La Clarian, un’ azienda dell’Indiana, ha deciso dal 2009 i dipendenti che non si daranno da fare per rientrare nei parametri di peso, colesterolo, pressione sanguigna avranno una riduzione di stipendio di 30 dollari ogni due settimane. Signori, vi ha dato di volta il cervello? Ingrassiamo, si, questo il nostro mestiere. Stiamo ingrassando per rispondere convenientemente ai dettami del meccanismo economico: si produce, si deve consumare il prodotto; si produce di più si deve consumare di più. Già lo facciamo con i nostri Fuffy, Pallina, Dik. Un animale domestico su tre è a rischio obesità, proprio come Noi. E non finisce qui. Perché, altrimenti, acquistare 109 telefonini ogni 100 abitanti? Ad esserci improvvisati Multitasker: individui, che fanno cento cose tutte assieme, privi di concentrazione? Colpa Nostra avere gli armadi ingolfati? Colpa Nostra per le discariche che scoppiano? Colpa nostra, insomma, se Consumiamo? Questo il Nostro lavoro. La Nostra forza ! E’ vero, l’attitudine ci sostiene. La voglia non ci fa difetto; saremo in grado di essere pure recidivi. Uno studio della John Hopkins Universty sostiene che, nel 2015, le persone con 10 o 15 kg di grasso in più saliranno al 75 % ; gli obesi , invece, al 41 % . Bene, per rispettare la tabella di marcia dovremo continuare a nutrirci con piatti ricchi di grassi e zuccheri; cibarci, rigorosamente, di derrate industriali; pranzare, possibilmente, nelle friggitorie o nei fast foods. E per non inficiare tale esercizio: stile di vita sedentario! Poi mettiamo giù l’asso: ” le risorse economiche sono sempre state distribuite sulla base del principio del contributo alla produzione” afferma J.R.Oppenheimer. Giust’appunto chiediamo, risolutamente, di essere assoldati da Lorsignori che producono per non far mancare questo nostro innegabile contributo produttivo, che potrebbe venir meno se solo decidessimo di sottoporci a dieta. A buon intenditor, poche parole. Mauro Artibani www.professionalconsumer.wordpress.com www.professioneconsumatore.org

martedì 14 agosto 2012

MACCHE' TUTELE DEGGITTO

Quando vennero recepiti i decreti legislativi della direttiva europea 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali, l’allora ministro Bersani ne sottolineò gli intenti: “L’Italia ha fatto altri passi in avanti nella tutela dei consumatori. Sono previste sanzioni per chi investe in qualsiasi azione, omissione, condotta, dichiarazione o comunicazione commerciale - compresa la pubblicità ed il marketing - tale da alterare, in misura apprezzabile, la capacità del consumatore di prendere una decisione consapevole, inducendolo ad assumere una decisione, di natura commerciale, che non avrebbe altrimenti preso”. Ma porc… sul mercato si possono produrre AZIONI, OMISSIONI, CONDOTTE, DICHIARAZIONI, COMUNICAZIONI da parte di “alcuni” in grado di alterare la nostra capacità di discernimento. Siamo alla solite: tracce di asimmetrie informative! Dai politici arrivano le tutele: siamo panda. Ennò Signori, non ci siamo! Chi pensa sia a rischio la nostra salute mentale sbaglia .Una ingenuità di tal fatta fa torto alle nostre patenti possibilità. Nelle corde delle nostre risorse deve risuonare alta la forza della condizione professionale del consumare. Eggià, siamo noi pure in grado di produrre AZIONI, quelle del lavoro quotidiano di consumo, che possono trovare ristoro. Potremo produrre OMISSIONI: calcolate reticenze con cui si possono gestire le occasioni di acquisto e reclamare la” privacy di categoria” che ci consenta di poter gestire le nostre informazioni sul Mercato. Adire CONDOTTE mediante approcci spudorati. Il “mordi e fuggi” magari con raggruppamenti tattici in grado di scompaginare rendite di posizione. Produrre DICHIARAZIONI con le quali affermare i nostri appetiti di prodotto per far salire il prezzo di alcune merci e poi, magari, acquistare merci il cui prezzo, all’opposto, si è ridotto. Saremo anche in grado di produrre COMUNICAZIONI con le quali dare visibilità alle Nostre offerte di prodotto: l’Attenzione, il nostro Tempo, la Gestione delle nostre emozioni e passioni. Se sappiamo fare questo potremo mettere in mostra la nostra forza, pure quella elettorale: altro che tutele dalla politica e rispondere pure convenientemente ai nostri interlocutori sul mercato. Potremo avere degli utili dalla nostra azione, altro che repentaglio della salute mentale! Siamo tanti, praticamente tutti, possiamo farcela: ce la faremo! Certo, per alcuni di noi, individui “doppi” (i produttori-consumatori, i commercianti-consumatori, quelli del marketing-consumatori) si potranno produrre schizofrenie da comportamento. E’ ragionevole ritenere che la tutela della Loro salute mentale vada perseguita. Sono parte di noi, l’orgoglio di razza ce lo impone. Mauro Artibani www.professionalconsumer.wordpress.com www.professioneconsumatore.org

giovedì 9 agosto 2012

NON ESISTONO PASTI GRATIS

“La mia spesa il vostro reddito”: Keynes lo ha scritto; io, pur non keynesiano, lo grido. Eggià, la spesa produce reddito, proprio quel reddito che serve a rifare la spesa . La sufficienza del reddito che acquista, istituisce però la condicio sine qua non perché il meccanismo economico giri per fare la crescita. Proprio il mio reddito, risultato insufficiente, ha generato l’insufficienza del vostro. Sta qui la crisi. Morale: il vostro reddito dovrà remunerare la mia spesa fatta oggi; tal remunero integrerà il mio reddito che servirà a fare la spesa domani per approvvigionare il vostro reddito dopodomani. Eggià, non esistono pasti gratis! Mauro Artibani www.professionalconsumer.wordpress.com www.professioneconsumatore.org

venerdì 3 agosto 2012

CONFUSIONE IN GIRO

Nella canicola asfissiante, appena svegli, sotto il segno di un sogno, avete mai visto fluttuare aforismi, frasi, concetti ? Slabbrarsi geografie concettuali in improbabili fughe di senso? Il caldo fa brutti scherzi. Nel sonno genera riverberi che sembrano sfocare malnutrite certezze. Ti svegli e non ti raccapezzi! Il Relativismo è l'anatema vaticano o una tecnica del marketing? I Fini sono diritture escatologiche o tortellini? Il Nichilismo è superamento della morale o l'approdo al nulla? E la vita spesa a fare la spesa è imperio morale o solo epigrafe dell'eccesso; è l'espressione colorata del nostro agire o l'allucinata risposta a quegli improperi concettuali? Tra l'acre umore del sudore e l'insonne passare della notte quel nesso causale tra Vita e Spesa mi arrovella: è l'esperienza contemporanea, l'espressione dello "stare insieme" è finanche linguaggio, magari pure pensiero. Si esercita mediante acquisizione, somma di cose più cose. Un prendere che produce cultura, esperienza e ricchezza. Il lascito all'ambiente è però misura di questa smisuratezza. Ufff...non ci siamo! Riaffronto il dilemma. Ci sono: l'addizione è il limite. Sottrazione, divisione, moltiplicazione occorrono. Impiegare le energie fisiche ed intellettuali nell'esercizio di un mestiere. Farsi Professional Consumer, consentirebbe di operare trasformazioni in grado di aggredire routine; dividere rendite, privilegi ed anche inerzie; moltiplicare insieme ai nostri introiti economici fors'anche quelli cerebrali; sottrarci al non-sense del "compra-compra". Fiuuuuu! Va be', in questa notte allucinata più di così non penso, più di così non dico. Mauro Artibani www.professionalconsumer.wordpress.com www.professioneconsumatore.org