giovedì 25 febbraio 2010

IO CORRO, TU CORRI, TUTTI CORRONO: CONCORRENZA?


Io corro, tu corri, tutti corrono per produrre al meglio, per acquistare al meglio: concorrenza.
E' okkei per affinare il prodotto, migliorare la qualità, mitigare il prezzo: buona per i Consumatori.
Per i Produttori: una guerra di tutti contro tutti per migliorare i processi, i prodotti, controllare i costi, aumentare i ricavi.
L’innovazione tecnologica il mezzo, l’aumento dell’efficienza il fine; la produttività il must.
Ecco, si produttività.
Per chi mette merci sul mercato: efficienza, novità a più non posso e valore, valore, Valore Aggiunto. Poi fare meglio degli altri, prima degli altri, farlo in fretta: la tecnologia “touch screen”, ancora da vendere, già superata dal meraviglioso ”no touch, point to”; il succedersi rituale delle collezioni della moda per collezionisti Consumatori che indossano il tempo breve del fashion.
Stress.
Collassa così il ciclo di vita delle merci, saltano i tempi di ammortamento, sale il costo per unità di prodotto.
Nell'empireo dell'eccesso produttivo, altro eccesso: si produce invenduto, si ingolfa il mercato, si riducono i margini di profitto, si svaluta valore; si bruciano risorse e ricchezza.
Per chi acquista: la possibilità di avere di più e, magari quel più con meno; di ottenere il nuovo ad ogni piè sospinto ed il nuovissimo appena il giorno dopo, tanto da non riuscire né a pagare, né a godere l'avuto.
Viene alterata la capacità riproduttiva della natura; la capacità di smaltimento della Terra.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 18 febbraio 2010

OCCUPAZIONE, LA PAROLA D’ORDINE DEI POLITICI: OIBO'!


Occupazione la parola d’ordine dei politici, tutti occupati a mettere in campo ipotesi alla bisogna.
Quelle keynesiane, senza il becco d’un quattrino, risultano inattingibili.
Quali altre allora?
Rimettere in moto la produzione che genera lavoro, indi occupazione, magari fornendo incentivi.
Ma non si era senza un cent e con i conti pubblici in fibrillazione?
Poi quale Produttore, seppur incentivato, vorrà investire per produrre se non ha certezza di incontrare la domanda?
Mica scemo, Lui sa che per far produrre ha erogato redditi insufficienti a smaltire il prodotto.
Signori, per queste vie non si cava un ragno dal buco.
Nell’Economia dei Consumi, partire dall'occupazione per avere reddito che acquista e genera crescita: pia illusione.
Basta ciance: si parte dal reddito e, vedrete, l’occupazione verrà.
Ricominciamo daccapo: quel reddito potrà generare consumo, di seguito crescita, poi nuova produzione, indi lavoro, poscia occupazione.
Si dirà: dare reddito “a gratis” per innescare il processo virtuoso, risulta diseconomico, ancor più immorale.
Ennò cari miei, la sostanza economica di quel reddito compensa quel lavoro di acquisto e consumazione che, svolto ben oltre il bisogno, potrà sostenere proprio l’economia e vivaddio fornire un assegno morale agli atti di consumo.
Dove stanno le risorse per retribuire?
Là dove sono: nelle rendite, nelle filiere produttive troppo lunghe che disperdono profitto, negli utili inutilizzati pure tra quelli della bassa propensione al consumo che mettono i soldi al pizzo.
Tocca redistribuire i carichi, i compensi ed i vantaggi per raddrizzare la barca e tornare a navigare sulle rotte della crescita.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 11 febbraio 2010

CRISI/TERMINI/FIAT: UNA SUCCESSIONE DI EVENTI, DUE VERITA’


Crisi/Termini/Fiat: una successione di eventi, due verità.
Montezemolo, presidente Fiat afferma: “da quando sono alla Fiat non abbiamo ricevuto un euro dallo Stato.”
E i bonus rottamazione allora?
Non perde baldanza e ribatte: “non bisogna fare confusione. Gli incentivi sono un sostegno a chi consuma, non soldi che vengono dati alle aziende.”
Vero, falso?
Ne l'una, ne l'altra, Il Nostro afferma le sue ragioni attingendo alla verità ufficiale.
Questa recita: i Produttori producono dando ristoro ai bisogni dei Consumatori.
Si, ma, nella fattispecie, quel bisogno risulta ampiamente soddisfatto dalle 30.000.000 di auto prodotte in eccesso dall’intera industria automobilistica: ben oltre la domanda.
C’è invece un'altra verità, quella non ufficiale che da’ nuova luce ai fatti.
Recita: gli incentivi vengono erogati per dare ristoro al bisogno – questo si insoddisfatto – dei Produttori di smaltire l’eccesso di offerta che ingolfa il mercato.
Perchè, giova rammentarlo: nell'Economia dei Consumi hanno più bisogno i Produttori di vendere che i Consumatori di acquistare.
C’è, insomma, verità e verità: pure quella della crisi.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 4 febbraio 2010

SE IL CONSUMATORE TRASFORMA LA MERCE IN RICCHEZZA: BUON PRO CI FACCIA

Se il Consumatore, con la sua azione di acquisto, da corso a processi di trasformazione del valore merce in ricchezza, non pago poi consuma l’acquistato dando corso a processi di ri-produzione e continuità al ciclo, questo consumare diviene esercizio di pratica economica occupando vivaddio il centro della scena produttiva.
Questo esercizio non pagato invece paga con il debito, poi ancora debito su debito fino al collasso economico che svaluta valore, brucia ricchezza.
Perche questo ruolo, queste ragioni, questo impegno pure questi squilibri non trovano rappresentazione politica?
Ho bella perché, potentemente mistificato da un luogo comune, quel consumare viene ritenuto dai più esercizio di bisogno a cui provvidi e compassionevoli produttori forniscono ristoro guadagnando così un posto al sole e lauti profitti.
Signori politici, non ci siamo, per sostenere la domanda occorre andare ben oltre il consumo di bisogno, occorre poter disporre del nostro Tempo, dell'Attenzione ; disporre di una ragionevole Fiducia, del Denaro per acquistare l'eccesso di offerta.
Le prime due, categorie del fare; la terza una categoria dello spirito; la quarta dell'agire.
Se corroborate, tonificate possono rigenerare la crescita economica, la ricchezza altrimenti recessione, povertà.
Questa la nostra forza, questa la debolezza dei produttori; il nostro destino, il destino del mondo.
Signori politici che siete lì a lambiccarvi sulla crisi, sul cosa fare, come farlo e soprattutto con chi, noi una idea l'avremmo: è tempo di cambiare le carte in tavola: acquistino i produttori
Acquistino la nostra fiducia, con i denari acqisteremo le loro merci.
Sborsino un regionevole interesse per l'uso del nostro scarso denaro per acquistare il loro eccesso di merci.
La nostra attenzione ci consente di prestare attenzione alle vostre merci, la si acquisti.
I Consumatori senza denaro da spendare hanno tempo da vendere. Chi vuole quel tempo, non apetti tempo, lo acquisti.
Cos'altro dire: buon pro ci faccia. A tutti.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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