martedì 29 dicembre 2009

IL CAPITALISMO DEI CONSUMATORI


Il capitalismo dei Consumatori: quel sistema economico dove lo strutturale eccesso di capacità produttiva fa il paio con l'insufficienza della capacità di acquisto.
Il meccanismo dove l'offerta sopravanza la domanda, la produzione, il consumo.
Là dove il Consumatore, libero dal bisogno, viene occupato a tempo pieno per smaltire quell'eccesso e far crescere l'economia.
Dove cambiano le ragioni delle convenienze, muta l'equilibrio di ruolo tra gli attori del mercato pur restando immutati i rapporti giuridici e quelli proprietari.
Proprio lì dove vengono svalutati i vecchi Beni Capitali insieme ai proprietari/produttori; valutati Nuovi beni capitali, rivalutati i proprietari/consumatori.
Qui si inverte lo statuto degli operatori. Il produttore diviene Consumatore, il consumatore Produttore per dare corso alla più astrusa delle opzioni: la domanda di acquisto di Domanda o l'offerta di vendita di Domanda.
In questo luogo ameno trova sconto l'eccesso, si rinvia il decesso dell'economia: nuove risorse trovano agio, nuova ricchezza, nuova responsabilità.
Un nuovo equilibrio di sistema.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org

mercoledì 23 dicembre 2009

LA CRISI: OCCORRE DAR VOCE AGLI INSOLITI IGNOTI


Sono infastidito e lo dico.
Mettiamola così: la crisi economica sta ficcata dentro quel reddito, erogato per produrre merci, insufficiente per acquistare quelle merci.
Questa crisi è crisi della domanda che non riesce a smaltire l’offerta, senza se senza ma.
Questi i fatti: per tutta risposta si guarda altrove. Si da ascolto ai soliti noti su cos’hanno da dire; vengono invitati a dire, si ascoltano in effettuali “già detto” che non spostano di una virgola il già fatto.
Si, quegli stessi che negano responsabilità per quanto accaduto, che vorrebbero avere responsabilità per quanto dovrà accadere.
I soliti noti di un’Italia che non cresce né crepa; che non danno ascolto, che trovano ascolto.
Sono infastidito da un’Italia dell’informazione che rifugge il rischio d’impresa dando voce agli anzidetti accreditati che accreditano il conduttore, che accredita il programma televisivo, che accredita l’accreditato in un circolo autoreferenziale che non dice niente a nessuno.
Sono infastidito e propongo di dar voce agli esclusi.
Cristo: una rubrichetta ad uso degli “INSOLITI IGNOTI” per quello che hanno da dire.
Ecco, io per esempio, un Professional Consumer di antica data che rivendica il dire: quel che han da dire i Consumatori sulla crisi. Una crisi mal indagata, una crisi ruffiana.
Già, la crisi del nostro esercizio.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 17 dicembre 2009

SIGNORI CONSUMATORI, E' TEMPO DI FARE I CONTI


Signori, è tempo di fare i conti con il ruolo economico dei Consumatori scrollando tutta la crosta sociologica che misconosce tal ruolo: operatori di mercato, altro che altro!
In due parole: smaltiamo l’eccesso di offerta che connota l’economia dei consumi; acquistando, trasformiamo il valore delle merci in ricchezza; mediante la pratica di consumazione si fornisce continuità al ciclo economico.
Occupiamo il centro del meccanismo produttivo.
La forza del nostro ruolo: la pratica quotidiana di consumo genera il 70% del PIL; questo il nostro vanto.
La nostra responsabilità, eccola belleppronta: la crescita economica renda la pratica del consumo indifferibile, la nostra azione insostituibile, per questo occorre farsi professionisti del consumo, altro che dilettanti.
E qui viene il bello: la pratica dell’acquisto diviene un obbligo, un esercizio di lavoro, altro che consumo di bisogno.
E qui viene il paradosso: per dare corso a questo lavoro di acquisto occorre un reddito adeguato. Disponiamo invece di redditi insufficienti ai quali soccorre il debito che surroga il reddito.
Debito su debito fino allo scoppio della bolla sul credito e siamo in mezzo alla crisi.
Per uscirne vengono messe in campo politiche congiunturali ovvero ancora debito: quello privato e quello pubblico.
Per questa via dalla crisi non si esce.
Occorre chiedersi: perchè si dispone di redditi insufficienti per sostenere la domanda che smaltisce l'offerta e crea ricchezza?
Perchè, per rinvigorire quei redditi, non si è ridotto il prezzo delle merci?
Oh bella! Perchè c'è un vecchio paradigma economico, da demolire, che ancor oggi impone ruoli, oneri, meriti; distribuisce vantaggi.
Dice: i produttori producono ricchezza e danno ristoro ai bisogni dei consumatori.
Questa regola ha impedito al mercato di ripristinare l'equilibrio tra utili d'impresa e redditi. Sta qui la crisi.
Bellepronto un nuovo paradigma per ripristinare l'equilibrio: i consumatori mediante l'acquisto generano ricchezza; con la consumazione del prodotto danno continuità al ciclo produttivo.
Questo precetto se spinto dalla lobby più forte di tutte le altre, quella dei consumatori, fornisce i modi più idonei per la distribuzione dei redditi e un nuovo equilibrio di sistema: altro che debito.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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giovedì 10 dicembre 2009

SIGNORI, SI APRANO I SEGGI, SI VOTI


Signori, senza se senza ma: è tempo di cambiare la ragione sociale del Capitalismo.
Quelli che ritengono ci si trovi dinnanzi ad una crisi di ciclo non facciano nulla, aspettino pazientemente magari in panciolle.
Per quelli che invece: “ la crisi è di sistema perchè si è rotto l'ecquilibrio tra domanda e offerta”, si rende necessario rinnovare le cariche di governo dell'economia dei Consumi.
Candidati:
I Produttori. Perseguono il profitto mal distribuendo il reddito. Millantano credito per una filiera produttiva ipertrofica che disperde valore, brucia risorse, sfianca la terra, abdigando alla responsabilità.
I Consumatori. Perseguono,con i loro acquisti, il benessere individuale; con il reddito indisponibile ed il credito inattingibile avranno da trovare Misura all'azione; un sussulto responsabile che migliora il benessere del creato.
Non è più il tempo di attendere. Si aprano i seggi, si voti!

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
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giovedì 3 dicembre 2009

EI PSSSST, DIAMO UN OCCHIATA AL PROFESSIONAL CONSUMER


Ei pssst, piano piano, quatti quatti, diamo un’occhiata a quanto fa quell’idoneo del Professional Consumer.
Gagliardo, si aggira dentro l'Economia dei Consumi. Vanta certezze: produce ricchezza, fa riprodurre.
Acquista l'eccesso, trasformando quell'altrimenti fragile valore delle merci in moneta sonante, buono per retribuire profitti, salari, stipendi, dare ristoro all'erario ed ancora ad altri. Non pago, consuma l'acquistato, fa nuovamente produrre.
Questo vanto di ruolo viene speso con redditi insufficienti.
Per far quanto deve, deve molto a quelli del credito.
Stremato dai fatti rivendica titolo alla Domanda per poter acquistare quando, quanto, come, cosa vuole: questo fa, abbigliato da operatore di mercato.
Quando, quanto, come, cosa smaltire, vantando responsabilità per l'ambiente: questo pure fa, abbigliato da gestore accorto.
Misura gli acquisti, aumenta la redditività dello smilzo reddito: questo fa abbigliato da operatore economico.
Questo può, questo deve, a questo non si sottrae: migliora la produttività del meccanismo economico, allarma gli astanti, sconquassa posizioni di rendita; rimescola le carte.
Interroga la Politica, rivendica il Capitalismo dei Consumatori.
A prelievo fiscale effettuato, l'IVA sugli acquisti la TARSU sul consumato, esige gli utili di questo esercizio per tornare a consumare.
Nulla sarà più come prima.

Mauro Artibani
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009

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