lunedì 10 agosto 2015

C'E' UNO SPAZIO TRA DISOCCUPAZIONE E DEFLAZIONE

Stabile in giugno il livello della disoccupazione in Europa : il dato diffuso oggi da Eurostat mostra che il tasso e' stato pari all'11,1% nell'Eurozona e al 9,6% nell'Ue a 28 paesi. In entrambi i casi, il dato e' invariato rispetto a maggio ed e' in calo rispetto a un anno prima. In Italia e' tornato a salire al 12,7%. Resta piu' elevato il livello della disoccupazione registrata fra i giovani sotto i 25 anni : il 22,5% in Eurozona e il 20,7 in Ue. In Italia e' al pari al 44,2%. Il mese scorso, i disoccupati europei erano 23,296 milioni di cui 17,756 nei 19 paesi della moneta unica. L'Italia e' fra i paesi che hanno registrato un aumento rispetto al mese scorso attestandosi al 12,7% e al quinto posto in Europa, dietro a Grecia, Spagna, Cipro e Croazia.
Ricapitolando:
Ai disuccupati di tutte le età mancano i denari per fare la spesa.
Quando non si può fare la spesa, quelli che ancora lavorano produrranno più di quel che il mercato chiede.
Quel sovrapprodotto renderà poco produttivo quel lavoro.
Se si riduce il valore di quel lavoro, si ridurrà il suo remunero.
Quei magazzini delle Imprese, pieni di invenduto, svalutano il valore delle merci.
Se non fosse una bestemmia si potrebbe ambire alla deflazione dei prezzi, buona per rifocillare il magro potere d'acquisto di chi deve fare la spesa.
Tal esecrabile accadimento rimetterebbe in gioco tutti. I Produttori svuotano i magazzini, chi lavora riduce il sovrapprodotto, chi non lavora può sperare di poter nuovamente lavorare: tutto bene!
Per tutta risposta, in base ai dati Eurostat la rilevazione preliminare sull'inflazione nell'Eurozona risulta in crescita dello 0,2% su base annuale nel mese di luglio. Dopo la crescita dello 0,2% di giugno e dello 0,3% rilevata a maggio, risultando in linea con le attese degli analisti. L'indice Core si attesta al +1% a/a lievemente superiore alla rilevazione precedente fissata su un indice dello 0,8%.
Vuoi vedere che tutte le politiche di reflazione fin oggi messe in campo, l'ultima con il Quantitative Easing dalla Bce, stanno impallando il ganglio vitale dell'Economia di Mercato? Là, dove si formano i prezzi.
Essipperchè, tutta quella liquidità immessa nel sistema economico non fa fare il prezzo allo squilibrio che si mostra tra domanda e offerta.
Signori Policy Makers, accidenti a voi: per ripristinare il corretto funzionamento dello scambio nell'Economia dei Consumi, dove l'offerta risulta strutturalmente in eccesso, s' ha da acquistare la domanda. La deflazione può risultare uno dei modi per farlo.
Non si venga a dire che, se scendono i prezzi, vengono rimandati gli acquisti in attesa di ulteriori cali. Tutto il comparto Hi-Tech, ficcato dentro una deflazione strutturale, fa il pieno di vendite con il prezzi al ribasso.
Chedete a quelli che lavorano negli Store di Apple, la fatica che fanno per dare il resto a tutti.

Mauro Artibani


mercoledì 5 agosto 2015

A VIENNA QUANDO UNA COSA PUO' ACCADERE, PRIMA O POI ACCADE

Vienna, Karl Marx Hof.
In piena estate prendi Hans, sociologo impenitente ma tentennante, mettilo accanto a l'altro Hans, comunista fuori tempo massimo, fai vedere loro la prima pagina di "Augustin"*, mostra loro il titolo dell'editoriale: L'eccesso di spesa, cagione della crisi del debito! Spronali a dire. Incalzati si incazzano: "Eggià, mai satolli"; "Macchè, infami invece, alla faccia di chi non può!"
Presi come sono a maledire, rivangano il passato, fanno le pulci al presente, vedono gramo il futuro e, senza andate troppo per il sottile, lo dicono: "Spendono più di quel che possono / Sono grassi e specano pure il 30% degli alimenti che comprano / Già, e quelli che vestono alla moda che passa di moda? / Vero, ma non solo, ci stanno pure quelli che per andare da qui a lì comprano addirittura un Suv, magari a rate."
Mentre rigurgitano le loro credenze di scuola, li squoto: che meraviglie Signori, ci risiamo, vi lamentate del consumatore incoronato da Mises?
Si sa il Re fa il re, con o senza portafoglio!
D'accordo, non vi sta bene Mises. Forse è meglio un keynesiano doc, Keynes, che non le manda a dire quando urla: "la mia spesa è il vostro reddito!"
Giust'appunto il vostro, così come il mio e quello di tutti.
Senza farla troppo lunga: tanta spesa, tanta crescita, tanto reddito!
Essipperchè se il lavoro lo dà l'Impresa, il reddito lo paga chi fa la spesa.
Eppoi occhio. Tutta 'sta spesa ci affranca dal bisogno. Si insomma non ci prenderanno per fame.
Anzi, per non continuare a fare debito, potremo addirittura acquistare meno senza soffrirne.
Un occasione da non perdere. Daje, tirate fuori quello che avete in corpo, occorre saper gestire lo spazio che sta tra il bisogno e l'affrancamento.
Ta tatà: il magistero sociologico hanziano, istituito contro la seduzione, sta lì per quello. Pure quello socialista che, della sobrietà del bisognoso, ha fatto virtù. Ci metto un pizzico di pedagogia economica: in quel "mai satollo" sta la forza, altro che debolezza.
Pronti?
Via!
Ai sedotti: abbandonate la spesa di passione ed emozione; date un bacio, guardate un bel tramonto sono pasti gratis.
Non male! Come a quelli in sovrappeso toccherà ridurre la spesa alimentare. Così verrà a mancare pure quella del fitness,
Per quelli in, alla moda, c'è un modo: l'orgoglio out.
Il 3x2 acquistato in tre si fa ancor più conveniente.
Se baratto l'usato lo riusano. Io uso il loro.
Beh, se con una fava si possono acchiappare due piccioni, con la spesa ai "saldi" pure tre.
Okkei, così si risparmia, si può pure guadagnare però: con Airbnb, Uber, Blablacar si fa addirittura profitto. Mettono a disposiziene piattaforme internet che consentono di trasformare i beni di consumo durevoli**, magari sottoutilizzati, in beni di investimento da mettere sul mercato.
Si incassa Gente: guadagna l'offerente, risparmia il richiedente. Tutti e due rimpinguano il borsellino.
Alt! Tempo scaduto, nel tempo di Twitter, sennò ci bannano.
Essì cari virtuosi, ci tocca la temperanza. Porc, cosa mi tocca dire!
Comunque, finito il tempo delle dritte sapienti, dei propositi, con quelli del condominio tocca fare opera d'ingegno e pure in fretta.
D' ingegno, con quelli del condominio dici? Beh come dite voi a Milano: "Ghe pensi mi"!
Va e torna, tira fuori un elenco con nomi ed indirizzi: Sandleriten, Matteotti, Winarsky, Babel, Professor Jodl, Reisman, Somogyi, Reuman, Metzleinstaler, Herweg, Karl Seitz, George Washington, Speiser.
Sapete chi è tutta 'sta gente? Altri “Hofe”, cugini di questo dove stiamo. Altri condomini. Ci abita tutta brava gente, pure borghesi medi e piccoli, salvo nel penultimo che è d'altra razza, con la puzza sotto il naso.
Conosco i caposcala, stanno già all'erta.
Stai dicendo che faranno pure loro quel che s'ha da fare per convincere quei 40.000 che passano per quelle scale a stare al gioco?
Beh, te ne accorgerai quando i bottegai viennesi ti intaseranno la cassetta della posta con offerte scontatissime. Altro che Groupon.
Fermi, fermi, Noi non acquistiamo. A noi tocca fare "Domanda", a chi fa commercio tocca acquistarla. essipperchè hanno più bisogno loro di vendere che noi di acquistare!
Non è un vanto ma un Business Plan***: "i Consumatori fanno Impresa". Dategli un'occhiata, c'è tanto lavoro da fare e....di questi tempi!
Eggià, a Vienna, si sa, quando una cosa può accadere, accade.

* il più famoso giornale di strada di Vienna.
Nato nel 1995 da una cooperativa di assistenti sociali e giornalisti,Augustin è diventato nel corso degli anni il giornale di strada con la più alta tiratura nei paesi di lingua tedesca, di 30.000 copie.
La rivista viene venduta da circa 450 persone con difficoltà economiche o impossibilitate a lavorare, come per esempio senza tetto, disoccupati di lungo periodo o  persone richiedenti asilo politico. La metà del prezzo di copertina (€ 2,50) va direttamente al venditore.

** Per chi affitta, nei week end, la casa al Karl Marx hof fa il prezzo pure la Storia.
*** Mauro Artibani, La domanda comanda, verso il capitalismo dei consumatori, ben oltre la crisi. Aliberti editore, pag 201
Mauro Artibani