lunedì 15 settembre 2008

ITALIANI IN RECESSIONE PSICOLOGICA: CI MANCAVA PURE QUESTA!


Sentite questa:
"Da circa otto mesi e' in atto una recessione dei consumi causata dalla riduzione del potere d'acquisto delle famiglie. I segnali sono palesi: il 63% dei nostri connazionali afferma di avere ridotto il proprio livello di spesa e il 72% prevede un ulteriore aggravamento della crisi entro la primavera del 2009; non esistono piu' certezze riguardo a cio' che ci riserva il futuro, e l'incertezza porta gli italiani a restringere l'orizzonte dei progetti personali a uno, due anni al massimo. La recessione psicologica degli italiani emerge pesantemente nelle risposte al quesito sull'attuale livello di benessere. Sino a due anni fa, l'80% degli italiani era convinto di vivere meglio rispetto alle due generazioni precedenti. Oggi, invece, la convinzione che la qualita' della vita sia superiore a quella della generazione dei genitori e' crollata al 44%, e appena il 54% pensa che si viva meglio rispetto al tempo dei nonni." ( Enrico Finzi, Presidente dell'Istituto Astra Ricerche/Demoskopea).
Recessione psicologica. Ci mancava pure questa!
Si vive peggio di prima? I nostri genitori stavano meglio e i nonni ancor di più?
Sorbole!
Più che recessione sembra depressione. Se poi si torna a frequentare il negozio sotto casa dove trovare conforto e un clima familiare - come viene riferito al convegno “Retail 2.0 la distribuzione entra nel futuro – siamo proprio nelle piste. Sfiduciati, chiusi in noi stessi, annichiliti.
A ben guardare, però, non tutto il male vien per nuocere.
Toccato il fondo si può ripartire daccapo, stavolta mettendo in campo adeguate iniziative.
Ma andiamo con ordine.
Se acquistare si deve, per farlo le regole dobbiamo individuare.
Una per tutte facile facile: che la merce acquistata valga per intero, non il denaro pagato, quanto la “fatica” spesa per guadagnare quel denaro. Un modo semplice semplice per restituire Misura allo spendere.
Si dirà: ma così si inceppa la crescita economica.
E qui vi volevo.
No. Per non correre rischi basta allargare la platea degli acquirenti mettendo così a profitto quelle nostre fragilità.
Quelli che producono e quelli che vendono, ad esempio, hanno bisogno di acquistare la nostra Fiducia.
Noi sfiduciati: fatece ride con qualche bigliettone e…op! Ringalluzziti.
Noi svogliati e disattenti: la vostra pubblicità farà flop.
Retribuite l’attenzione e..op! Tutti pronti per “Carosello”.
Ozianti e oziosi?
Per informarci, acquistare e consumare occorre tempo. Lo abbiamo in carico, facciamone negozio: vendiamolo.
Essisignori, abbiamo troppo acquistato? Ora bisogna vendere le nostre prerogative.
Se la Domanda comanda, potremo recedere dalla recessione tornando al fine a riveder le stelle: come potranno resisterci?

Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org

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